Nelle truck stop si vendono calamite; il perchè lo sa anche…
Cosa comprano i camionisti? Calamite. Parola di comandante della Polizia stradale di Verona, Alberto Zantomio, intervenuto al convegno ‘Legalità e sicurezza nell’autotrasporto’ svoltosi al Transpotec. Magneti che, come sapevano benissimo, oltre agli agenti di polizia anche i camionisti presenti in sala, se acquistati da un autista di tir hanno un solo e preciso utilizzo: taroccare […]
Cosa comprano i camionisti? Calamite. Parola di comandante della Polizia stradale di Verona, Alberto Zantomio, intervenuto al convegno ‘Legalità e sicurezza nell’autotrasporto’ svoltosi al Transpotec. Magneti che, come sapevano benissimo, oltre agli agenti di polizia anche i camionisti presenti in sala, se acquistati da un autista di tir hanno un solo e preciso utilizzo: taroccare i cronotachigrafi, far risultare il mezzo fermo quando in realtà viaggia.
Botta e risposta
“Basterebbe una leggina (ce ne sono migliaia inutili) che vieti il trasporto di qualsiasi magnete sui tir, pena il sequestro della patente a vita. Sapendo che gli verrebbe tolto lo strumento di lavoro, la patente appunto, il camionista ci penserebbe mille volte prima di fare l’imbecille”.
A chi non ha molto l’aria di essere un autotrasportatore rispondono in coro: «Assurdo pensare che il problema sia sempre chi guida. Chiediamoci perché bisogna taroccare per poter lavorare. E stare peggio. Ma tant’è, comanda la committenza”.
Ma c’è chi non fa sconti: “L’autista non fa solo l’imbecille, ma pure il delinquente. Perché con la calamita mette a rischio l’impianto frenante e in fondo a una bella discesa sulla Milano-Genova, per esempio, quante auto può travolgere? È ricattato dalla committenza? Vada in procura e denunci”.
“Artoni trasporti in questi anni si è sostenuta con la fatturazione anticipata ai clienti e con la buona volontà dei trasportatori che ad ogni segnale di fermo venivano ricattati con il solito ‘voi non lavorate, noi non fatturiamo e non vi paghiamo’. Dal 16 febbraio, azienda e manager non rispondono nemmeno alle telefonate del Prefetto di Vicenza”.