Una grata che inizia a cigolare sotto il peso degli assali, gravati dal materiale continuamente scaricato – calcinacci, cemento e mattoni -, il ferro che inizia a piegarsi e poi l’inevitabile: la rottura, con il camion che si incastra nel vano sotto la copertura metallica. Sono imprevisti che possono capitare per chi lavora nel settore edile e mastica cave e cantieri quotidianamente. Nulla, insomma, che non possa risolversi con un veloce intervento riparativo, a suon di cazzuole e malta. Ma se la grata che crolla e il pavimento che si sbriciola fanno parte di uno degli edifici storici più rappresentativi di una città, ecco, la musica cambia. Lo hanno provato a loro spese i cittadini di Napoli.

Qui infatti, nella storica Galleria Principe della città partenopea, una sorta di versione in miniatura della più celebre Galleria Umberto I, un camion di piccole dimensioni con cassone ribaltabile si è incastrato nello spazio antistante il negozio dove gli operai stavano portando avanti i lavori di ristrutturazione che stanno interessando i locali dell’ex Tesoreria del Banco di Napoli, dove sorgerà un locale enogastronomico con cocktail bar e libreria annessa. Nella galleria, situata praticamente di fronte al Museo Archeologico Nazionale e costruita nell’Ottocento, è poi entrato anche un altro mezzo, che ha quindi cercato di sbloccare la situazione del camion, trainandolo. Ripristinata la situazione, gli operai hanno chiuso il cantiere semplicemente con una griglia metallica e del nastro. Per coprire il buco venutosi a creare dopo lo sfondamento della grata sono stati posti degli assi di legno.

Napoli, i cittadini increduli di fronte all’ennesimo sfregio del patrimonio urbanistico

Incredulità e rabbia da parte dei cittadini di Napoli che, ancora una volta (una vicenda simile era accaduta due anni fa nei locali di Palazzo Reale), sono costretti ad assistere a scene di incuria su edifici di grande valenza storica della città. Ancora da capire come sia permessa la circolazione di veicoli all’interno di un bene storico come la Galleria Principe. A quanto pare, all’origine delle problematiche, ci sarebbero due disposizioni dell’azienda partecipata comunale, a cui è spetta la gestione lo stabile, in contrasto tra loro. Se infatti nella prima viene espresso il divieto di ingresso nella Galleria con qualsiasi tipo di veicolo e motoveicolo trattandosi di un bene sottoposto a tutela ed a vincoli del patrimonio artistico della città di Napoli (pena la segnalazione alle forze dell’ordine), nella seconda, emanata qualche giorno dopo, viene concesso il permesso di transito ai veicoli per il carico e scarico delle merci, a patto che venga mantenuta una bassa velocità. Da qui il patatrac.

“Incredibile. Invece di tutelare il nostro patrimonio storico, lo distruggiamo. Chiediamo di conoscere l’entità dei danni, se sono previsti interventi di restauro in tempi brevi e soprattutto di verificare le responsabilità dell’accaduto. È possibile mai che ad un mezzo così pesante fosse consentito di accedere ai locali? Vogliamo risposte”, ha commentato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

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