Multe, nel decreto “Cura Italia” prorogato il tempo per pagarle
Tra i provvedimenti contenuti nel decreto “Cura Italia”, firmato dal premier Conte il 17 marzo e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il giorno successivo, è prevista anche la proroga del pagamento delle multe. Se prima le sanzioni potevano essere pagate con un importo “scontato” soltanto entro cinque giorni dalla data della contestazione, ora il periodo temporale […]
Tra i provvedimenti contenuti nel decreto “Cura Italia”, firmato dal premier Conte il 17 marzo e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il giorno successivo, è prevista anche la proroga del pagamento delle multe. Se prima le sanzioni potevano essere pagate con un importo “scontato” soltanto entro cinque giorni dalla data della contestazione, ora il periodo temporale utile è stato esteso fino a trenta giorni. Una misura volta ad alleggerire il carico fiscale su tutti i contribuenti, in un momento di emergenza epocale che prima ha visto la creazione della cosiddetta “zona protetta” su tutta l’Italia con divieti per gli spostamenti (Dpcm 9 marzo), e poi la chiusura di tutte le attività commerciali non fondamentali (Dpcm 11 marzo).
Più tempo per pagare le multe con riduzione
Le multe derivanti da contestazioni sono regolate dall’art.202 del Codice della Strada, secondo cui “il trasgressore è ammesso a pagare, entro sessanta giorni dalla contestazione o dalla notificazione, una somma pari al minimo fissato dalle singole norme”.a somma in questione è poi ridotta del 30% se il pagamento è effettuato entro cinque giorni dalla contestazione.
Adesso, con l’approvazione del decreto “Cura Italia”, dal 18 marzo al 31 maggio qualunque multa “è ridotta del 30% se il pagamento è effettuato entro 30 giorni dalla contestazione o notificazione della violazione – si legge nell’art.108, comma 2 dell’articolo. “La misura prevista dal periodo precedente può essere estesa con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri qualora siano previsti ulteriori termini di durata delle misure restrittive” poiché la situazione epidemiologica Covid-19, come giustamente continuano a ribadire tutta le autorità, è in costante evoluzione, con l’aumento costante dei casi di contagio e, purtroppo, anche dei decessi (la situazione alla sera del 19 marzo è la seguente: 4440 guariti, 41.035 casi totali dall’inizio dell’emergenza sanitaria e 3405 decessi).
Dove sono le linee guida del Ministero per il mondo dei trasporti?
Sono previste linee guida restrittive ed estremamente precise anche per gli operatori postali che recapiteranno invii e pacchi, tra cui ovviamente anche le multe nel caso non fossero state emesse da pubblico ufficiale subito dopo l’infrazione. Nello specifico tutti “gli operatori postali procedono alla consegna dei suddetti invii e pacchi mediante preventivo accertamento della presenza del destinatario o di persona abilitata al ritiro, senza raccoglierne la firma con successiva immissione dell’invio nella cassetta della corrispondenza dell’abitazione, dell’ufficio o dell’azienda, al piano o in altro luogo, presso il medesimo indirizzo, indicato contestualmente dal destinatario o dalla persona abilitata al ritiro. La firma è apposta dall’operatore postale sui documenti di consegna in cui è attestata anche la suddetta modalità di recapito.”
Nonostante i chiarimenti del Governo per quanto riguarda il trasporto postale, mancano ancora, dopo quasi due settimane di continue richieste da parte delle associazioni di categoria e di promesse del Mit, le linee guida sanitarie che il mondo dei trasporti deve adottare per una corretta profilassi sanitaria. Stando alle indiscrezioni dovrebbero essere pubblicate ufficialmente in giornata. Staremo a vedere.