Transport for London (TfL), l’autorità che regola gran parte del trasporto di Londra, è stata accusata da alcuni Paesi Ue di aver ottenuto illegalmente nomi e indirizzi per emettere 320.000 sanzioni dal 2021. Secondo alcuni governi europei, i cittadini Ue sarebbero stati multati ingiustamente per aver guidato nella ztl londinese, la Ulez (acronimo di Zona ad emissioni ultra basse): l’operazione è stata definita come “una delle più grandi violazioni di dati nella storia dell’Ue”. La notizia è stata diffusa dalla testata Guardian.

Poiché in seguito alla Brexit a Londra è vietato l’accesso ai dati dei residenti Ue, secondo Belgio, Spagna, Germania e Paesi Bassi i dati sono stati ottenuti illegalmente da agenti per conto di Transport for London.

TfL ha dichiarato che, nonostante l’assenza di accordi individuali di condivisione dei dati con i Paesi dell’Ue, “le leggi locali” consentono alle autorità di condividere le informazioni sui proprietari dei veicoli con il Regno Unito per l’applicazione delle norme sul traffico. Tuttavia, i Paesi dell’Ue affermano che le leggi nazionali consentono al Regno Unito di accedere ai dati personali solo per reati penali, non per violazioni civili.

L’azione legale dei camionisti europei

Più di 100 conducenti francesi multati hanno avviato una causa sostenendo che i loro dati sono stati ottenuti in modo fraudolento. Un’azione legale contro TfL è stata avviata anche dai camionisti olandesi: secondo loro 6,5 milioni di sterline di multe sono state emesse illegalmente.

In Belgio il deputato belga Michael Freilich, che ha indagato sulla questione per conto dei suoi elettori, sostiene che TfL ha utilizzato i dati ottenuti illegalmente per emettere multe ingiustificate.Molte delle sanzioni sono state emesse ai danni di conducenti che hanno visitato Londra con veicoli conformi alla normativa Ulez e non sapevano che dovevano essere registrati presso l’agente di riscossione di TfL, Euro Parking, almeno 10 giorni prima della loro visita. Secondo le regole dell’Ulez, la mancata registrazione non costituisce un’infrazione.

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