Valichi alpini, riunione al MIT con il ministro Salvini. Sul tavolo i dossier Brennero, Monte Bianco e Frejus
La circolazione sul valico del Frejus è fortemente pregiudicata per via di una spaventosa frana che domenica scorsa ha interessato la valle della Maurienne, in Savoia. Si punta a rivedere il calendario delle chiusure programmate sul Monte Bianco, mentre va avanti la querelle sui divieti austriaci al Brennero.
Si è tenuta questa mattina, 29 agosto, una riunione al MIT per fare il punto sulla situazione dei valichi alpini per quanto riguarda la viabilità. Presente anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. La circolazione sul valico del Frejus è fortemente pregiudicata per via di una spaventosa frana che domenica scorsa ha interessato la valle della Maurienne, in Savoia e che ha provocato la chiusura immediata della linea ferroviaria che collega Roma e Parigi, con il ministro francese dei Trasporti che ha parlato di “diversi giorni” prima che si possa tornare alla normalità. Chiuso già dalla mattina di ieri, lunedì 28 agosto, il traforo del Frejus per i mezzi pesanti, che hanno dovuto quindi ricalcolare i loro percorsi.
Anche il Monte Bianco e il Brennero al Tavolo MIT sui valichi alpini
Diversa, ma non certo meno ingarbugliata, la questione viabilità al traforo del Monte Bianco, con tempi di percorrenza anche fino a tre ore, anziché la consueta mezz’ora, in questi giorni. Peraltro, il prossimo lunedì inizieranno gli stop programmati – che dureranno fin quasi alla fine dell’anno – per via di lavori di manutenzione programmata. Il MIT ha attivato un canale di dialogo con la Francia e con la società che gestisce il traforo per “rivedere le tempistiche di chiusura del traforo e, nel medio termine, definire le modalità più idonee per i lavori di messa in sicurezza della galleria”.
Per quanto riguarda il Brennero, invece, la questione è decisamente più politica. Il MIT sta lavorando al ricorso in Corte di Giustizia contro i divieti unilaterali austriaci, a fronte dello stallo nel negoziato promosso dalla Commissione a causa dell’intransigenza di Vienna. Un braccio di ferro che va avanti da tanto tempo e per il quale è stato finora impossibile trovare un compromesso tra Italia, Austria e Germania, con le istituzioni europee che stanno tentando la difficile strada della mediazione.