L’apertura del primo hub di ricarica italiano di Milence, la joint venture che riunisce Daimler Truck, il gruppo Volvo e Traton, dunque cinque costruttori su otto tra quelli attivi in Italia nel trasporto pesante, è una bella notizia. Sgomberando il campo dalle polemiche e dai dubbi sulla penetrazione dell’elettrico, specialmente per il lungo raggio, in Italia, la presenza di un hub progettato e specifico per i camion stradali può rappresentare un passaggio importante verso la transizione.

In Italia la 13ma stazione di ricarica Milence

Ne sono convinti quelli di Milence, che finora hanno messo in fila 13 stazioni di ricarica in giro per l’Europa, così come i rappresentanti locali di Mercedes, Scania, Man, Volvo e Renault Trucks, tutti presenti all’evento di inaugurazione che si è svolto a Bagnolo San Vito il 20 febbraio. «Nella nostra visione, i sistemi di ricarica privati e quelli pubblici devono convivere perché si possa elettrificare il trasporto merci», ha detto Simone Procaccini, braccio di Milence in Italia. «Entro il 2030 l’Europa necessiterà di 11 mila punti di ricarica per truck, 490 da costruire in Italia». Numeri che vanno a braccetto con gli obiettivi dichiarati da Milence sin dalla sua fondazione, cioè l’implementazione di almeno 1700 colonnine fast in Europa entro il 2027, come ci aveva confermato la CEO dell’azienda, Anja van Niersen, lo scorso anno.

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In Italia, finora, era attivo un solo hub pubblico pensato espressamente per i veicoli pesanti, a Vado Ligure, nel contesto di un progetto green che trae energia da un vicino parco eolico (ne abbiamo parlato qui). È chiaro che fare affidamento soltanto sulle colonnine in deposito non può essere sufficiente per immaginare più camion elettrici sulle nostre strade (e autostrade). Lo ha confermato Ettore Gualandi di Gruber Logistics, azienda molto attiva nella transizione che possiede un camion elettrico in Italia. «Quello di Milence è un progetto chiave per elettrificare le nostre flotte: siamo convinti che il trasporto del futuro sarà elettrico ma finora abbiamo sentito la mancanza di opzioni di ricarica valide, così come azienda abbiamo investito più in Germania che in Italia», ha detto durante l’evento inaugurale. Un punto che possa consentire alle aziende di prevedere anche solo un biberonaggio lungo le tratte che i veicoli devono affrontare è, insomma, essenziale.

Lungo il corridoio Scandinavo-Mediterraneo

L’hub di ricarica che Milence ha inaugurato a Bagnolo San Vito, nel mantovano, rispetta il criterio principale seguito dalla joint venture nella localizzazione delle stazioni, cioè la prossimità alle direttrici principali del trasporto commerciale europeo. In questo caso la rete che collega la Scandinavia al Mediterraneo. «Siamo nei pressi dell’A22, assolutamente centrale nelle rotte europee», ha detto ai nostri microfoni Alexandre Hélibert, Public affairs manager di Milence. «Dal punto di vista logistico, inoltre, siamo in una posizione favorevole rispetto ad alcune delle principali città italiane, come Milano, Roma e Napoli. L’Italia è uno dei paesi principali nella strategia di Milence». Non a caso, Hélibert conferma che è in programma la realizzazione di nuovi hub nel nostro Paese: nei prossimi mesi ne sapremo di più.

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Dal punto di vista tecnologico, invece, a Bagnolo San Vito si trovano cinque stalli per la ricarica fast con quattro colonnine Alpitronic da 400 chilowatt di potenza massima ciascuno, da dividere per le due uscite associate a ogni caricatore. Le prese attualmente presenti sono Ccs, con la promessa di installare anche sistemi megawatt (quindi con output fino a 1.000 chilowatt) quando la tecnologia lo consentirà. Da Milence ci hanno confermato che i fornitori per i sistemi di ricarica sono l’italiana Alpitronic, appunto, per la parte sud dell’Europa e la finlandese Kempower per la parte settentrionale. Affidabilità e sicurezza delle colonnine sono fondamentali per agevolare la ricarica da parte degli autisti.

Ricarica a un prezzo competitivo

Ricarica che può essere effettuata, come da politica di Milence, non soltanto sui camion dei gruppi coinvolti nella joint venture, ma su qualsiasi truck elettrico (e, perché no, anche bus per le lunghe percorrenze, un giorno). Diverse, secondo Milence, le carte di ricarica accettate per fare il ‘pieno’ a Bagnolo San Vito, oltre al pagamento diretto tramite carta bancaria. Ciò che è realmente interessante, visti i prezzi attuali, è la tariffa standard di 0,399 euro al kilowattora: un costo decisamente competitivo.

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Prevista, entro la fine dell’anno, la realizzazione di servizi igienici, docce e l’installazione di un distributore automatico. L’hub, che è monitorato da telecamere a circuito chiuso, non ha dei veri e propri servizi di ristorazione («non è il nostro mestiere», ha detto Procaccini), ma è collegato a un adiacente McDonald’s. Che confida in un prossimo boom dell’elettrico in Italia per aumentare la sua clientela, almeno in questo locale.

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