Meusburger, il salto della cavalletta. L’esclusivo trailer portavetro lungo 23 metri
Arriva dallo specialista in mezzi eccezionali elvetico Meusburger di Altstätten, al confine con l’Austria, una clamorosa novità per il mondo del trasporto del vetro in lastre. Incalzata dalle richieste dei clienti, in genere architetti che allestiscono grandi negozi, la società bavarese Sedak leader mondiale delle maxilastre di vetro di sicurezza ha infatti avviato una linea […]
Arriva dallo specialista in mezzi eccezionali elvetico Meusburger di Altstätten, al confine con l’Austria, una clamorosa novità per il mondo del trasporto del vetro in lastre. Incalzata dalle richieste dei clienti, in genere architetti che allestiscono grandi negozi, la società bavarese Sedak leader mondiale delle maxilastre di vetro di sicurezza ha infatti avviato una linea di produzione di vetrate piane lunghe 16 metri.
Problema, come trasportarle senza che si scheggino? Ecco quindi che Meusburger ha sviluppato un trailer portavetro lungo 23 metri, in grado di infilare al suo interno una cavalletta portalastre da 20 ton caricata con elementi in vetro piani da 16 metri di lunghezza per 3,30 di altezza.
Una chicca degna del genio elvetico
Ridotto al minimo il rischio di danni in fase di carico e scarico, come invece accadeva in precedenza quando si movimentavano le lastre con la gru, due sono i problemi che gli ingegneri di Meusburger hanno dovuto affrontare. Il primo, ovvio, ma non semplice, è stato quello di garantire la stabilità torsionale della struttura in marcia, così che non potessero innescarsi sollecitazioni in grado di incrinare lastre di quella lunghezza. Problema che è stato risolto rivedendo dalla base il progetto del trailer a ruote indipendenti con l’aggiunta di chiusure supplementari a blocco idraulico in coda.
Inciampo numero due, il rispetto degli ingombri in curva, soprattutto per evitare che su rotatorie e svolte il trailer finisse per urtare (o scavalcare) cordoli e gradini, imprimendo sobbalzi dannosi al carico. E la soluzione è stata trovata con l’utilizzo di un terzo asse sterzante a controllo elettronico che pilota in modo intelligente i due supersingle di coda e favorisce l’inserimento in curva del bilico evitando traiettorie che ‘taglino’ le rotatorie più anguste.