Mercedes Vito, un in-Vito per un viaggio in prima classe. L’anteprima della nuova versione
Mercedes Vito. È un restyling di fino quello che interessa il medio della Stella. Non cambiano impostazione e architettura, ma i motori si fanno più performanti, salgono a bordo innovazioni quali il Brake assist attivo, il sistema di mantenimento della distanza Distronic, e all’interno lo specchietto retrovisore digitale. E si arricchisce anche l’infotainment. Mercedes Vito, […]
Mercedes Vito. È un restyling di fino quello che interessa il medio della Stella. Non cambiano impostazione e architettura, ma i motori si fanno più performanti, salgono a bordo innovazioni quali il Brake assist attivo, il sistema di mantenimento della distanza Distronic, e all’interno lo specchietto retrovisore digitale. E si arricchisce anche l’infotainment.
Mercedes Vito, un altro scatto in avanti
Quanti ne ha fatti il Vito nei suoi fin qui venticinque anni vissuti di gran di carriera? È passato dalla trazione anteriore a quella posteriore e integrale 4 per 4, per poi tornare a proporsi ancora una volta anche come medio tutt’avanti. Ha alzato l’asticella portando nel segmento dei van da una tonnellata i freni a disco integrali abbinandoli ai vari Abs, Esp, Asr. In un certo senso è stato insomma un innovatore. Sempre guardato con favore dai professionisti del trasporto, come ben raccontano i numeri che indicano in 530 mila gli esemplari della terza generazione, quella attuale, venduti dal lancio, nel 2014.
Motore e cambio innovativi nell’upgrade Mercedes
Adesso il van della Stella prova un’altra fuga in avanti. Giusto per mantenere le distanze e sottolineare la sua forza e il suo saper essere riferimento, arriva l’upgrade del modello, che in verità abbraccia tutte le configurazioni, dal furgone alla versione Mixto, al Tourer trasporto persone, e nell’ambito di quest’ultima anche la variante con motorizzazione completamente elettrica (da 204 cavalli di potenza di picco e 37 kgm di coppia subito fruibile) che spinge l’autonomia di marcia alla soglia dei 421 chilometri con tempi di ricarica limitati a meno di 45 minuti per un pieno parziale, fino all’80 per cento.
Per il Vito furgone (nelle concessionarie da metà marzo), la novità più succosa è la disponibilità sulle versioni a trazione posteriore del quattro cilindri di due litri Om 654, precedentemente riservato al Tourer. Grazie alla combinazione di basamento in alluminio e pistoni in acciaio, al processo di combustione ottimizzato e allo speciale rivestimento delle pareti dei cilindri, questa unità assicura maggiore efficienza rispetto alla generazione Om 651, garantendo livelli di emissioni e consumi ridotti (assicura Mercedes, fino al 13 per cento di risparmio per il Vito 119).
Anche il cambio automatizzato 9G-Tronic con convertitore di coppia sale a bordo del Vito con trazione posteriore, sostituendo il 7G-Tronic. Attraverso il comando Dynamic select posto in consolle, è possibile selezionare, oltre a quello base, i programmi di marcia Comfort e Sport, adattando la dinamica degli innesti allo stile di guida.
La sicurezza come segno distintivo
Dall’airbag all’avvertimento per le cinture di sicurezza, dal Crosswind assist all’Attention assist, la sicurezza è sempre stata un punto fermo per il Vito. Che oggi compie un altro importante step, portando a bordo il Brake assist attivo (rileva il rischio di collisione avvertendo il conducente con un segnale visivo e acustico, frenando il veicolo in caso di mancato intervento) e per la prima volta il sistema attivo di regolazione della distanza Distronic (che accelera e frena automaticamente il veicolo), quest’ultimo in combinazione con la funzione Hold. Altra chicca meritevole di segnalazione, lo specchietto retrovisore interno digitale. Novità in ne anche per i sistemi infotainment: col nuovo modello integrano Apple car play e Android auto.