Dopo trent’anni, il Mercedes Sprinter continua a fare strada. Lo abbiamo guidato da Stoccarda a Milano
Le celebrazioni per i 30 anni del large van della Stella sono già partite in Germania, con l’obiettivo di unire il passato al futuro dello Sprinter, secondo i vertici di Mercedes-Benz Italia ancora tutto da scrivere. Ce lo hanno detto nei giorni scorsi durante il press tour a cui abbiamo partecipato e che si è concluso con un bel viaggio (una ‘experience’, si direbbe oggi) da Stoccarda a Milano, ovviamente a bordo di un modernissimo Sprinter da 190 cavalli.

Il 2025, per Mercedes, è senza dubbio l’anno dello Sprinter. Le celebrazioni per i 30 anni del large van della Stella sono già partite in Germania, con l’obiettivo di unire il passato al futuro dello Sprinter, secondo i vertici di Mercedes-Benz Italia ancora tutto da scrivere. Ce lo hanno detto nei giorni scorsi durante il press tour a cui abbiamo partecipato e che si è concluso con un bel viaggio (una ‘experience’, si direbbe oggi) da Stoccarda a Milano, ovviamente a bordo di un modernissimo Sprinter da 190 cavalli che ci ha accompagnato per oltre 500 chilometri lungo una delle principali rotte commerciali d’Europa, collegamento tra due delle aree a più alta produttività del vecchio continente, il sud della Germania e il nord dell’Italia. Ve lo racconteremo sul prossimo numero di Vado e Torno, in uscita ad aprile.

Mercedes Sprinter: una versione speciale per i primi 30 anni
Per un anniversario così importante non poteva mancare una versione celebrativa dello Sprinter, che sarà presto disponibile anche in Italia: appena 30 esemplari con potenze di 170 e 190 cavalli con equipaggiamenti speciali come sedile Plus lato guida, integrazione per smartphone, radio comando pluritasto, braccioli su ogni sedile, vernice metallizzata, cerchi neri e mascherina cromata. Una chicca per appassionati, insomma.
“Lo Sprinter è il nostro veicolo iconico e siamo fieri di celebrare il suo 30mo anniversario”, ha detto il nuovo responsabile marketing Vans di Mercedes-Benz Italia, Piero Rodinis, confermando come il futuro del large van della Stella sia tutto da scrivere. “Già il prossimo anno arriveranno i primi esemplari di veicoli sviluppati con la nuova architettura Van.Ea, ultimo tassello di un rinnovamento che negli ultimi anni ha riguardato la gamma termica, così come quella elettrica”, ha spiegato.

Il contributo dell’architettura VAN.EA che verrà
E alla nostra domanda sul ruolo che lo Sprinter potrà giocare in uno scenario come quello del trasporto leggero in grande cambiamento, Rodinis ha risposto che “proprio la nuova architettura VAN.EA contribuirà a conferire modularità al veicolo, adattandolo alle esigenze dei clienti, che stanno cambiando in questi ultimi anni”. Insomma, c’è fiducia in questa innovazione, che potremo scoprire presto. Intanto, il doppio binario del termico e dell’elettrico continua a viaggiare in parallelo, grazie a un eSprinter che oggi riesce a garantire quasi 450 chilometri di autonomia, misurata WLTP. “Le vendite di van elettrici aumenteranno, in tempi e modi difficili da prevedere. Intanto, noi continuiamo lo sviluppo dei furgoni termici”, dicono in Mercedes.

Un po’ di storia dello Sprinter al museo Mercedes di Stoccarda
In nome, diremmo noi, di un passato che va celebrato. A partire dai primissimi Sprinter, datati 1995 e figli di un progetto completamente nuovo, sebbene ispirato ai van T1 e TN risalenti agli anni ’70. Al museo Mercedes di Stoccarda – un autentico gioiellino architettonico, oltre che custode di una parte importante della storia dell’automobilismo – abbiamo potuto riviverla, questa storia. Nel 1995, dunque, nasceva il large van con passo da 3.000 a 4.025 mm e peso totale da 2.590 a 3.500 chili. Cabina singola e doppia e sistemi di sicurezza all’avanguardia per l’epoca, con Abs, differenziale automatico, airbag lato autista opzionale e quattro freni a disco.
La seconda generazione dello Sprinter (2006) vide aumentare varianti e passi e raggiungere un peso di 5 ton, oltre all’introduzione, un paio d’anni dopo, delle prime sospensioni pneumatiche. Digitalizzazione ed elettrificazione hanno invece caratterizzato la successiva generazione (2018), con furgoni 4×4 in grado di distribuire equamente la trazione. E poi, l’anno successivo, il primo eSprinter, con autonomia di 156 chilometri, ben lontana da quella attuale, a dimostrazione del percorso ‘elettrico’ intrapreso in meno di sette anni. Il futuro sarà poi basato sulla nuova architettura che potremo scoprire presto e che, come spiegato proprio da Mercedes pochi mesi fa, non riguarderà soltanto i veicoli con powertrain elettrico.

Oggi, circa un van Mercedes-Benz su due acquistato in tutto il mondo è uno Sprinter, che è disponibile in 130 mercati e si appresta a tagliare il traguardo delle cinque milioni di unità vendute a livello globale. Niente male per un trentenne.