Mercedes eActros 300, elettrico senza compromessi. La nostra impressione di guida
Fuori l’albero di trasmissione, dentro due motori elettrici integrati nell’assale posteriore, progettato e realizzato dagli ingegneri Mercedes. Capofila del nuovo corso della Stella, l’eActros ambisce a diventare un riferimento nella distribuzione regionale. L’abbiamo provato in Germania.
Non tutte le strade portano all’elettrico, ma all’elettrico si può giungere percorrendo strade diverse. Quella scelta da Mercedes per l’eActros 300, il truck da distribuzione regionale nella versione con 3 pacchi batterie, passa attraverso un ripensamento radicale della powertrain dei veicoli, con conseguente layout nuovo di zecca rispetto ai camion con motore termico. Il risultato sono dei truck (parliamo al plurale perché la catena cinematica è condivisa, al momento, dall’eActros, anche nella versione LongHaul e dall’eEconic) profondamente e davvero differenti rispetto a ciò a cui eravamo abituati. Ancor più di quanto possano sembrarlo a prima vista.
Ciò che hanno fatto gli ingegneri Mercedes-Benz Trucks è ormai di dominio pubblico: l’assale rigido posteriore è elettrificato con l’inserimento di due motori elettrici (non è stato rivelato il fornitore) che assicurano una potenza continua di quasi 450 cavalli, e del cambio a due rapporti. Via l’albero di trasmissione, è stato possibile montare i pacchi batterie nello spazio interasse perpendicolarmente ai longheroni, migliorando la distribuzione dei pesi.
Mercedes eActros: 3 o 4 pacchi batterie
Pacchi che possono essere 3 o 4 (noi abbiamo provato l’eActros 300, che sta per 3 pacchi batterie) e hanno, ognuno, una capacità utilizzabile vicino ai 100 kilowattora, il che vale un‘autonomia di circa cento chilometri. Quindi, il ‘300’ in questo caso direbbe anche la strada che si può fare. Con tutte le cautele e le precisazioni del caso sull’utilizzo del truck. Se sui motori resta l’incognita, per le batterie si sa invece che il cuore, le celle, sono di provenienza cinese: precisamente del gigante CATL.
La lunga e doverosa premessa sulla catena cinematica permette di mettere a fuoco la portata della novità rappresentata dall’eActros, veicolo da distribuzione regionale, più che urbana, che ha approfittato della rivoluzione nella sala macchine per rinnovare anche la cabina stessa, disponibile in un’unica configurazione, a differenza di quanto accade per la versione termica del veicolo.
All’interno del primo truck elettrico di Mercedes
Seduti sul comodo sedile regolabile, colpiscono le linee moderne, la portata tecnologica e l’essenzialità della plancia. La pletora di pulsanti è stata efficacemente sostituita dallo schermo touch del cockpit digitale che richiama anche a livello estetico il display dietro il volante. In entrambi i casi, grande attenzione è stata posta dal costruttore alla possibilità di tenere sotto controllo non soltanto, aspetto di non poco conto, l’autonomia residua e il consumo, ma anche il sistema che consente il recupero dell’energia in fase di frenata. Scelta non certo banale, visto che il concetto di gestione della frenata è abbastanza cruciale nell’eActros, concepito perché il pedale del freno venga utilizzato il meno possibile.
Col retarder la frenata automatica
Il massimo recupero di energia, infatti, è garantito dal retarder a cinque livelli, che può essere controllato manualmente oppure, grazie alla modalità ‘one pedal-driving’, affidando all’eActros la gestione della frenata, semplicemente mollando il pedale dell’acceleratore. Non c’è, in questo caso, un vantaggio in termini di recupero di energia rispetto all’utilizzo manuale del retarder, ma vi è certamente un maggior comfort per il conducente.
Presenti tutti i principali sistemi di ausilio alla guida, eccezion fatta per il sistema di mantenimento della corsia (Lane keeping system). C’è comunque un segnale che avvisa in caso di superamento del limite della corsia. Mentre il cruise control adattivo, ormai praticamente uno standard, non preclude l’attivazione delle funzioni di gestione della frenata di cui parlavamo in precedenza, né la possibilità di scegliere una delle tre modalità di guida disponibili sull’eActros: dalla ‘economy’ per risparmiare sul consumo di energia a quella ‘power’ per godere del massimo della potenza, fino a ‘range’, che modula l’erogazione della potenza per salvaguardare il più possibile l’autonomia del veicolo.
Mirrorcam di 2a generazione
Menzione, infine, per le mirrorcam di seconda generazione, di serie sull’eActros dall’aprile di quest’anno, ritoccate sia a livello dimensionale, con il recupero di 10 centimetri rispetto alla prima generazione, sia in termini di visione, con l’obiettivo di rendere l’immagine restituita al conducente più realistica possibile. Realistica come l’impressione di efficienza e di scelta ormai possibile che abbiamo avuto a bordo dell’eActros in Renania-Palatinato.
Il giudizio di Vado e Torno
Dimenticatevi la pletora di tasti e bottoni che solitamente affollano la plancia. Qui è tutto minimal ed è un gran bel vedere. In cabina regna il silenzio, proprio come ci si attende da un truck elettrico: un gran vantaggio pensando a chi, lì dentro, ci deve lavorare. Da scoprire la questione dell’autonomia. C’è da dire, però, che Mercedes mette a disposizione dei tool che permettono di prevederla con sufficiente rigore, sulla base delle condizioni di utilizzo.
Non è impresa facile identificare dei veri e proprio difetti in questo truck, che appare come il risultato di un processo ingegneristico per nulla improvvisato. E francamente, guardandolo da fuori e ripercorrendo la nostra prova, non ne troviamo. Il punto interrogativo di questo veicolo (e, naturalmente, di tutti gli elettrici) è semmai quello del TCO, il costo totale di proprietà, autentica leva per la diffusione di massa, nei prossimi anni, dei camion a emissioni zero. Quando verrà riconosciuto dal mercato come realmente competitivo con un truck diesel?