Mercedes Citan, lo stile della Stella. La nostra Prova consumo in città
Fa di tutto per smarcarsi dalla parentela con il Renault Kangoo e ci riesce. Il design è attraente, gli interni accoglienti e in linea con la tradizione Mercedes, e pure le prestazioni sono più brillanti. Il giudizio della redazione di Vado e Torno.
Avvicinandoci al Mercedes Citan che ci attende già ‘brandizzato’ con l’insegna di Vado e Torno per la prova consumi, proviamo istintivamente a cogliere eventuali differenze, anzitutto stilistiche, con il Renault Kangoo, il modello concorrente che nasce dalla stessa piattaforma. È un esercizio frequente tra i veicoli commerciali, dove la condivisione, non soltanto dell’architettura e dell’impostazione, bensì anche dei siti produttivi, è da anni una regola che non ammette deroghe. Al punto che spesso, al di là del logo che firma il veicolo, fai veramente fatica a cogliere qualsiasi elemento distintivo, di sile o d’altro che sia. A uscirne in qualche modo mortificata è la fantasia dei progettisti e più ancora quella degli stilisti. Insomma, in tempi di standardizzazione, peraltro necessaria allo scopo di contenere i costi di sviluppo e industrializzazione del prodotto, si inventa poco o nulla. Ebbene, il Citan è l’eccezione che conferma la regola.
Sul numero di marzo di Vado e Torno (pag. 34) l’articolo completo di grafici, tabelle, dati sui consumi, Sustainability Index e molto altro.
Mercedes Citan: le impressioni durante la prova
Infatti, pur nell’impossibilità, partendo come nel caso di questi due modelli da una comune piattaforma, di prendere completamente le distanze dal gemello, il van della Stella quantomeno si smarca piuttosto nettamente, a livello stilistico nel design e più ancora per quanto riguarda l’organizzazione degli interni. Tutto è stato reinterpretato secondo i canoni tipici di ogni prodotto Mercedes. Insomma, il Citan non è una copia del Kangoo, ci tiene a sottolinearlo e come anche il nostro test ha dimostrato, lo mostra con orgoglio.
In tutto e per tutto un vero Mercedes. Basta guardarlo in faccia, il Citan. Niente a che vedere con il gemello. La forma dei gruppi ottici, il disegno della calandra, la griglia integrata nel paraurti: il volto del van della Stella non lascia alcun dubbio sull’appartenenza alla famiglia Mercedes.
E ancor più nettamente il Citan lo mostra una volta aperta la portiera, nell’abitacolo. Dove l’atmosfera, l’eleganza e l’ergonomia tipica dei van della Stella è qualcosa di chiaramente percepibile già al primo impatto. Puoi toccarla con mano. Anche qui, insomma, il sapiente tocco (di classe) dei designer e degli stilisti Mercedes è del tutto evidente. La forma e il design della plancia (e la disposizione dei suoi contenuti, compreso lo schermo touch al centro, immediatamente sopra la penisola che ospita la leva del cambio), ne costituiscono i la rappresentazione più tangibile. Possiamo dirlo senza timore di essere smentiti: mai il Citan nei suoi fin qui primi dieci anni di vita (il lancio nel 2012) aveva mostrato in modo così evidente l’appartenenza all’universo Mercedes. Ma è un Citan molto più Mercedes, come mai lo è stato in passato, anche su strada.
Brillante sempre, anche carico
Il van a trazione anteriore della Stella adotta un motore 4 cilindri turbodiesel di matrice Renault di 1,5 litri che nella versione di 116 cavalli della nostra prova rappresenta il top level della gamma (75 e 95 cv le altre due potenze alimentate a diesel). Alla buona (e più che sufficiente) dotazione di cavalli, corrisponde una coppia di 27,6 chilogrammetri. Il tutto gestito dal cambio manuale a 6 marce (piccolo neo: l’automatizzato non è al momento disponibile).
Il risultato di questa combinazione è un Citan che alle doti di brillantezza e spunto mostrate in buona dose anche a veicolo carico (due terzi della portata massima dichiarata nel caso della nostra prova), coniuga un’eccellente guidabilità nel traffico cittadino come anche sui tratti di percorso più scorrevoli e veloci.
C’è il sistema Mbux è tutto più facile
Capitolo dotazioni: c’è tutto quel che ci deve essere su un veicolo di questa categoria (frenata d’emergenza Aba inclusa, benché a livello di supplemento da 450 euro), ma sul ‘nostro’ Citan Long la chicca è rappresentata dal sistema multimediale Mbux, l’innovativa funzione di comunicazione uomo-macchina caratterizzata da un utilizzo molto intuitivo e dalla possibilità di impartite i comandi anche a voce, oltre che agendo sullo schermo touch.
Il giudizio di Vado e Torno
La nuova generazione del Citan è sicuramente, rispetto alle precedenti versioni del van, quella più in linea e in sintonia con l’immagine e la storia di ogni prodotto firmato Mercedes. E già questa considerazione, per quanto soggettiva, è un plus della furgonetta con la stella a tre punte sulla calandra. All’interno dell’abitacolo in particolare, il tocco di stilisti e designer Mercedes è del tutto evidente e si traduce in un ambiente ben organizzato e moderno sotto il profilo ergonomico, dove praticità e funzionalità si possono toccare con mano in ogni momento e situazione.
Non che sia insufficiente a garantire una corretta operatività del veicolo nell’impiego quotidiano, tuttavia la portata dichiarata dal costruttore, nel caso della versione Long della nostra prova di poco superiore ai 420 chili, non è certo da record. Tutt’altro. Ma il comfort Mercedes sul piatto della bilancia pesa.