Dopo un ottobre all’insegna del segno meno, novembre torna a splendere per il mercato dei veicoli trainati. In base al consueto report sull’andamento di rimorchi e semirimorchi con ptt superiore alle 3,5 ton stilato da UNRAE sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Mit, a novembre 2020 è emerso un incremento di quasi il 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (1.382 unità immatricolate contro 1.116). Una stima che però non riesce a risollevare le sorti di un anno difficilissimo: il dato consolidato dei primi undici mesi del 2020 è a -22,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, con 10.345 unità immatricolate contro 13.347.

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Veicoli trainati, il mercato è estremamente volatile: difficile fare previsioni

E’ al dato consolidato – commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – che dobbiamo guardare per farci una idea realistica dell’andamento del mercato in prossimità della chiusura di un anno caratterizzato da forti anomalie. I dati mensili risentono di una instabilità che può essere imputabile a diverse cause, legate alla discontinuità storica dei periodi di incentivazione degli investimenti nell’autotrasporto, insieme con le varie chiusure ed aperture di attività amministrative, oltre che produttive, che si sono succedute in quest’ultimo anno nel rispetto delle misure di contrasto al diffondersi della pandemia”.

Se guardiamo l’andamento mensile del 2019 – prosegue Starace – vediamo che è sostanzialmente negativo, ad esclusione dei mesi di gennaio e di luglio, con trend pressoché costante, e con la chiusura dei primi undici mesi a -6% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

Se osserviamo il 2020, constatiamo invece un andamento significativamente negativo a due cifre fino ad aprile, che continua con flessioni a una cifra per il resto del periodo, ad esclusione di giugno (+7,0%), settembre (+17,8%) e novembre (+23,8%). Questa instabilità ci porta alla fine di novembre con un dato cumulato negativo di -22,5% rispetto al 2019. In buona sostanza, ci troviamo in presenza di una volatilità del mercato che rende poco realistici i dati e approssimativo qualsiasi tentativo di spiegazione e previsione.

UNRAE: bisogna ripensare le categorie per gli investimenti dell’autotrasporto

Per quanto riguarda i veicoli trainati – sottolinea Starace – dobbiamo ancora ribadire alcune osservazioni di carattere specifico, che UNRAE va sottolineando ormai da tempo, ma senza che al comparto sia mai stata data la dovuta attenzione da parte dal Decisore politico o dall’Amministrazione dello Stato.

In merito al mercato dei veicoli trainati, osservando le prenotazioni arrivate nei termini previsti per il primo periodo di incentivazione agli investimenti per il 2020 e il 2021, si può notare che è stato impegnato per rimorchi e semirimorchi solo il 71,9% dell’importo disponibile.

Come già ribadito a più riprese, risulta pertanto evidente quanto prioritaria la necessità che per le varie categorie di autoveicoli finanziabili, sia rinegoziata, già per il 2021, la composizione del mix dei contributi, adeguandola coerentemente con le indicazioni che provengono dal mercato.

Per i rimorchi, per esempio – continua il Presidente della Sezione Veicoli Industriali – la finanziabilità potrebbe essere estesa anche ai veicoli trainati non predisposti per il traffico intermodale, acquisiti contro radiazione per rottamazione di corrispondenti unità obsolete, a patto che siano equipaggiati con dispositivi che intervengano sull’efficienza del complesso (sostenibilità, connettività, sicurezza) o con allestimenti specifici di ultima generazione, acquisiti anche questi contro radiazione per rottamazione di corrispondente rimorchio obsoleto”.

UNRAE – conclude Starace – è disponibile da subito a studiare con gli altri stakeholders del settore tutti gli aggiornamenti e le semplificazioni della normativa fiscale, finanziaria, amministrativa e tecnica che sono ormai divenute improrogabili per favorire concretamente il rinnovo del parco veicoli rimorchiati, soprattutto se allestiti con dispositivi per trasporti specifici, la cui anzianità media continua pericolosamente ad aumentare sulle strade italiane”.

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