Mercato veicoli industriali, impennata di immatricolazioni nel mese di giugno
Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE ha elaborato le stime relative all’andamento del mercato italiano aggiornate al mese di giugno 2018. Il primo semestre 2018 chiude alla grandissima I dati indicano che nel mese di giugno si è avuto un incremento […]
Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE ha elaborato le stime relative all’andamento del mercato italiano aggiornate al mese di giugno 2018.
Il primo semestre 2018 chiude alla grandissima
I dati indicano che nel mese di giugno si è avuto un incremento delle immatricolazioni dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 ton pari al 13,6 per cento rispetto allo stesso mese del 2017 (2.310 unità contro 2.033). Il dato consolidato del primo semestre 2018 mostra una crescita delle immatricolazioni rispetto allo stesso periodo del 2017 pari al 14,9 per cento (13.744 unità contro 11.961).
Il comparto dei veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore a 16 ton, invece, ha fatto registrare un incremento del 14,3 per cento nel giugno 2018 rispetto al giugno 2017, con 1.788 unità immatricolate contro 1.564. Nel consolidato del primo semestre 2018 le 11.241 unità segnano una crescita del 17 per cento rispetto alle 9.605 del gennaio-giugno 2017.
Numeri positivi, ma occorre restare coi piedi per terra
“Non possiamo non dirci soddisfatti dell’andamento del mercato che i dati di immatricolazione ci restituiscono, in particolare per quanto riguarda il comparto dei veicoli pesanti – ha commentato Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – Tuttavia, se guardiamo a quanto avvenuto lo scorso anno e agli andamenti mensili di questo primo semestre, la discontinuità denunciata dalle rilevazioni ci impone di essere cauti su valutazioni e previsioni. Le nostre ultime stime ci indicano per il 2018 un mantenimento della crescita, con un secondo semestre allineato ai volumi dello stesso periodo 2017. I veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 ton immatricolati a fine anno dovrebbero raggiungere le 26.000 unità, segnando un incremento del 7 per cento“.
Servono misure efficaci di sostegno agli investimenti
“La volubilità del mercato è sintomo della necessità effettiva di rinnovare il parco italiano dei mezzi, che si scontra però con un’incertezza ormai endemica della effettiva disponibilità dei fondi assegnati agli investimenti nel settore – ha aggiunto il Presidente della Sezione Veicoli Industriali – La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto ministeriale che stabilisce la ripartizione del sostegno previsto per il 2018, apparso nei giorni scorsi sul sito del Ministero insieme con quello dirigenziale che indica le modalità di accesso ai contributi, è attesa per i prossimi giorni, ma intanto siamo già agli inizi di luglio“.
“Temiamo che questo possa essere sintomo di un calo di interesse nei confronti dell’autotrasporto, peraltro agitato in questo periodo proprio dalle mancate risposte del Governo ad alcune questioni ritenute fondamentali – ha precisato Fenoglio – UNRAE ribadisce la propria convinzione che il settore dell’autotrasporto debba essere considerato strategico a tutti gli effetti, e gli vada dedicata la massima attenzione per garantirne lo sviluppo in ottica di sostenibilità ambientale ed economica, senza contare i problemi di sicurezza della circolazionee del trasporto derivanti dall’impiego di mezzi non dotati di dispositivi idonei. Da tutto questo consegue l’assoluta necessità di un rapido rinnovo del parco veicoli. Non dimentichiamo inoltre che a livello europeo alcune proposte legislative che fanno parte del I Pacchetto Mobilità sono state recentemente respinte dal Parlamento e rinviate in Commissione, aumentando, così, i tentativi dei singoli Paesi membri di trovare soluzioni autonome proprio al problema della sostenibilità ambientale. Ne derivano interferenze sulla corretta funzionalità di un sistema di trasporti al quale debbono essere innanzitutto garantite le regole per una effettiva concorrenza leale“.