Mercato veicoli industriali 2023, la crescita sul 2022 è del 12,2% sopra le 3,5 ton
In valore assoluto, sono stati oltre 3.000 i veicoli industriali immatricolati in più rispetto al 2022, anche se il mese di dicembre ha fatto registrare una brusca frenata, con quasi il 30 per cento di immatricolazioni in meno. Starace (UNRAE) chiede ancora una volta con forza l'intervento del Governo a supporto della transizione energetica.
UNRAE ha diffuso i dati consuntivi 2023 relativi al mercato dei veicoli industriali sopra le 3,5 ton. La crescita rispetto all’anno precedente è stata del 12,2%, un dato che ricalca in linea di massima l’incremento nel segmento over 16 ton (+12,6%) e nel segmento da 6,01 a 15,99 ton (+15,8%). In valore assoluto, sono stati oltre 3.000 i veicoli industriali immatricolati in più rispetto al 2022.
A fare da contraltare a un anno sostanzialmente positivo c’è l’ultimo mese dell’anno appena concluso, dicembre, che ha fatto registrare una frenata piuttosto brusca del mercato, con le immatricolazioni ferme a 1.851 unità rispetto alle 2.587 del 2022 (-28,5%). Tutte le categorie di peso chiudono l’ultimo mese dell’anno in negativo: il comparto dei veicoli pesanti con massa uguale o superiore a 16 t registra il calo più consistente del 30,8%, seguito dal segmento dei veicoli leggeri fino a 6 t che mostra un disavanzo del 23,1%, mentre i veicoli medio-leggeri nella fascia tra le 6,01 t e le 15,99 t segnano una flessione a doppia cifra del 13,3%.
Mercato veicoli industriali, il punto del presidente Starace
Per questo, il presidente della sezione veicoli industriali di UNRAE, Paolo Starace, smorza gli entusiasmi. “Valutiamo postivamente l’andamento complessivo dell’anno, a riprova della dinamicità del settore dei veicoli industriali, che rappresenta notoriamente la cartina di tornasole dello stato di salute dell’economia del nostro Paese. Ciononostante, il dato registrato a dicembre (-28,5%), unitamente al calo della domanda già in corso da mesi, lascia presagire una contrazione del mercato nel 2024”.
“Accogliamo, quindi, con favore l’intervento del Governo relativo al contributo maggiorato per la c.d. Sabatini Green, che sostiene gli investimenti in veicoli a basso impatto ambientale compatibili con l’uso dell’HVO. Tuttavia, non possiamo non esprimere il nostro rammarico per non aver colto l’opportunità di parametrare l’aumento delle tariffe autostradali nel 2024 in base alla classe di emissione, cominciando così ad introdurre in maniera fattiva il principio «chi più inquina più paga”, sottolinea Starace.
“Coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione che i Costruttori hanno già da tempo abbracciato ed in ragione degli stringenti nonché prossimi target europei, risulta ormai improrogabile un intervento dell’Esecutivo, già a più riprese sollecitato, che preveda l’istituzione di un Fondo ad hoc a sostegno degli investimenti in veicoli e infrastrutture di ultima generazione, al fine di svecchiare il parco circolante e sostenere la competitività dell’autotrasporto italiano”