A maggio il mercato veicoli commerciali, rispetto al crollo senza precedenti di aprile (-90%), sta mostrando i primi timidi segni di ripresa ma gli effetti del lockdown continuano comunque a farsi sentire, nonostante la ripartenza delle attività produttive e il lento ritorno alla situazione pre-Covid-19: lo scorso mese, infatti, ha ceduto 1/3 dei volumi rispetto allo stesso periodo del 2019.

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Mercato veicoli commerciali, nonostante ripresa persi 1/3 dei volumi

Quindi, per quanto riguarda il mercato veicoli commerciali, ovvero autocarri con ptt fino a 3,5t, i mezzi immatricolati a maggio 2020, secondo le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, sono stati 11.948 contro i 17.808 di Maggio 2019. Il calo registrato è  del 32,9%, che fa seguito alla flessione del 71% di marzo e del 90% di aprile. I primi 5 mesi si chiudono con 46.260 immatricolazioni, in flessione del 41,8% rispetto alle 79.443 del gennaio-maggio dello scorso anno, privandosi di oltre 33.000 veicoli.

“In un contesto in cui si affronta il rilancio del Paese – esordisce Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – il trasporto su strada, che ha ancora una volta dimostrato durante il periodo più difficile del lockdown il suo ruolo strategico, merita di essere tenuto in urgente considerazione dal governo per il lancio di misure di carattere strutturale – tra cui l’aumento del credito d’imposta dal 6% al 12% e la costituzione di un fondo straordinario che incentivi l’acquisto di veicoli nuovi a fronte di rottamazione di quelli ante Euro 5 (il 68,9% del parco), come da noi già proposto in varie sedi, con l’obiettivo di accelerare il rinnovo del vetusto parco circolante di veicoli commerciali, pericoloso per l’ambiente e la salute dei cittadini”.

Misure che anche Franco Fenoglio, il presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, aveva rimarcato nel report delle immatricolazioni di camion della scorsa settimana. Un report, quello di maggio dei veicoli industriali sopra le 3,5t, che ha visto un calo ancora più cospicuo (-41,7%) rispetto al mercato veicoli commerciali.

“Non meno importanti – conclude infine Crisci – gli impatti positivi di queste proposte in termini di tutela della stabilità occupazionale e di ripresa degli investimenti, con ritorno economico per l’Erario”.

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