Purtroppo le previsioni di ottobre si sono avverate: a gennaio 2020 è calato il mercato dei veicoli commerciali. I dati – rilasciati da UNRAE, l’Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri – mettono in mostra una flessione del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: le immatricolazioni degli autocarri con massa a pieno carico fino a 3,5t sono state 13.223, a fronte delle 13.541 unità di gennaio 2019, quando il mercato chiuse comunque in negativo rispetto al 2018. La notizia arriva dopo le statistiche, sempre in negativo, di novembre e dicembre, che avevano comunque permesso di chiudere il 2019 col segno più (188.276 unità con un buon +3,5% rispetto al 2018, ma ancora sotto le 194.000 unità del 2017).

mercato veicoli commerciali

Mercato veicoli commerciali, le possibili cause del calo

Le parole di Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, cercano di  spiegare la situazione: “In un contesto globale di grande incertezza economica e politica, a cui si aggiunge la recente crisi di coronavirus, il cui impatto è al momento ancora incerto pesano certamente sul depresso mercato dei veicoli commerciali, come pure sulla domanda dei veicoli industriali, la fragilità della ripresa economica e l’accentuata instabilità politica tutte Italiane. Tutto ciò in un anno di per sé già molto sfidante per il comparto dei veicoli commerciali – prosegue Crisci – per l’entrata in vigore dei nuovi, ambiziosi obiettivi Europei di CO2, mentre il vetusto parco circolante Italiano, circa la metà del quale ante Euro 4 ossia con più di 14 anni di età, continua a invecchiare, con effetti negativi su salute e sicurezza dei cittadini”.

I dati UNRAE, che fotografano lo stato del mercato dei veicoli commerciali in Italia a gennaio, arrivano quasi in contemporanea con i report annuali di alcuni grandi produttori del settore (Cnh Industrial, DAF e Daimler Trucks). Report che, come abbiamo già avuto modo di vedere, sottolineano un 2019 dall’andamento positivo generalizzato seppur con alcune criticità, seguite a momenti di assestamento strutturale. A titolo esemplificativo basti citare Daimler che, nel 2020, prevede un calo del mercato, soprattutto per quanto riguarda i truck pesanti (Class 8), sia nel Nord America che in Europa.

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Nel report UNRAE anche il 2019: segno più con qualche sorpresa

Nella nota UNRAE sul mercato veicoli commerciali viene analizzato anche l’andamento del 2019, che registra variazioni positive su tutti i canali di vendita (nonostante gli aggiustamenti che, inevitabilmente, arriveranno nei prossimi mesi a causa del ritardo delle ultime immatricolazioni). Il noleggio registra la migliore performance con 55.305 veicoli, crescendo del 6,0%, recuperando circa un punto di quota di mercato rispetto al 2018. Le società di trasporti incrementano i propri volumi del 3,4%, in linea con il mercato totale, a 92.000 mezzi, mantenendo la quota dello scorso anno (48,9%). Privati in linea con il 2018  (+0,3%): 41.000 vendite con una quota del 21,7%. Per quanto riguarda le alimentazioni, il diesel è l’unica motorizzazione a subire una lievissima flessione (- 0,3%). Buone nuove anche dal fronte sostenibilità: le ibride stupiscono con ottimi risultati in termini di volumi a (+204% con 1.332 veicoli contro i 438 del 2018) e per le elettriche (+61% con 1.039 unità). Crescono anche il metano (al 3,3%) e il GPL (al 2,0%) grazie agli incrementi del 27% e del 16%, rispettivamente.  CO2 purtroppo in aumento durante il 2019: le emissioni dei veicoli con massa a pieno carico maggiore di 3,5t sono state pari a 159,1 g/km, 1,2% in più rispetto ai 157,3 del 2018.

Un trend, quello dello scorso anno, che difficilmente si ripeterà nel 2020, stando alle previsioni di cui sopra. Infatti Crisci, a conclusione della nota, sostiene “l’urgenza di politiche nazionali integrate, sia dal lato della domanda sia dal lato dell’offerta, che si accompagnino al credito d’imposta, misura annuale da rendere strutturale, per favorire un programmato e più rapido svecchiamento del parco circolante, come noto tra i più vecchi in Europa. A tal fine UNRAE ha già avanzato, nelle opportune sedi istituzionali, alcune proposte. Una tra queste, ispirata all’inclusione delle fasce più deboli nella transizione a una mobilità sostenibile, prevede incentivi anche per l’acquisto di veicoli usati Euro 5 o 6, con contestuale rottamazione dei veicoli più vecchi e inquinanti”.

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