Mercato veicoli commerciali, marcia indietro a febbraio (-2,1%). Non cambia la previsione di crescita per il 2023
“Secondo le nostre stime – ha commentato il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci – l’avvio del 2023 sarà condizionato dal ciclo economico negativo e ancora caratterizzato da problemi di disponibilità di nuovi veicoli, seppur in graduale miglioramento. Lo scenario è previsto in progressivo recupero nella seconda parte dell’anno, con un mercato dei veicoli commerciali che a fine 2023 dovrebbe chiudere in leggera crescita a +4,5% sul 2022 con 168.000 veicoli”.
A febbraio 2023, il mercato dei veicoli commerciali ha visto una contrazione del 2,1% rispetto allo stesso mese del 2022. A certificarlo è l’UNRAE, che ogni mese monitora l’andamento del settore. Si tratta di una vera e propria marcia indietro rispetto all’inizio dell’anno con andamento positivo, evidenziato dal +9% di gennaio 2023 su gennaio 2022. Proprio grazie al buon risultato di gennaio, il primo bimestre con 28.073 immatricolazioni resta in terreno positivo a +2,8% contro 27.305 di gennaio-febbraio 2022.
Mercato veicoli commerciali, in leggero aumento gli elettrici
Sul fronte delle motorizzazioni, a gennaio cresce il diesel che recupera 4,5 punti e sale all’80,4% di share, il benzina si ferma al 4,1% del totale, il Gpl sale al 3,9%, mentre il metano arretra allo 0,2%. I veicoli ibridi segnano un calo in volume e quota (frutto anche del confronto con l’ottimo andamento dello stesso periodo 2022) e si fermano all’8,6% delle preferenze (-5,5 p.p.), i plug-in rappresentano lo 0,2% del totale e gli elettrici salgono al 2,5% di quota.
Secondo l’UNRAE, per un recupero più robusto del mercato, che vada di pari passo con lo sviluppo della mobilità urbana delle merci a zero o bassissime emissioni – in una categoria dove i veicoli elettrici sono ancora il 2,5% del mercato – è urgente procedere con due linee di intervento: la prima riguarda l’estensione dell’incentivo anche ad alimentazioni diverse dall’elettrico (compreso il diesel), a fronte di rottamazione, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa. Alla data odierna, infatti, risultano prenotati solamente poco più di 300mila euro, pari al 2% del totale disponibile, a dimostrazione che la struttura degli incentivi va completamente rivista se si vuole evitare di non spenderli nemmeno quest’anno, dopo l’avanzo di 8,7 milioni di euro a fine 2022 (l’87% del fondo). La seconda linea di intervento prevede l’accelerazione nello sviluppo della rete delle infrastrutture di ricarica.
Necessari investimenti nella rete di ricarica
Per una più decisa spinta alla rete di ricarica, è necessario introdurre un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast (oltre 70 kW) dal 2023 al 2025; una rapida emanazione delle norme attuative dei Decreti MASE sull’installazione delle colonnine elettriche in centri urbani e superstrade; altrettanto rapida emanazione del Decreto attuativo MIMIT sulle colonnine domestiche e realizzazione della relativa piattaforma Invitalia per l’accesso al contributo.
“Secondo le nostre stime – ha commentato il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci – l’avvio del 2023 sarà condizionato dal ciclo economico negativo e ancora caratterizzato da problemi di disponibilità di nuovi veicoli, seppur in graduale miglioramento. Lo scenario è previsto in progressivo recupero nella seconda parte dell’anno, con un mercato dei veicoli commerciali che a fine 2023 dovrebbe chiudere in leggera crescita a +4,5% sul 2022 con 168.000 veicoli”.