Il Centro Studi e Statistiche UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali con massa superiore sopra le 3,5 ton per il mese di febbraio 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ne è emersa una dilatazione della forbice che già da diversi mesi interessa il settore, in linea con le tendenze dell’autotrasporto, comparto economico in cui ad emergere sono sempre di più le imprese medio-grandi, di natura più propense ad acquistare veicoli pesanti per il lungo raggio e con una tara più elevata. Infatti, se i pesanti sopra le 16 ton corrono (+21,8%), i “leggeri” tra le 3,51 ton e le 6 ton, hanno perso ben -16,1%. In totale l’andamento del mercato di tutto il comparto si attesta a febbraio comunque su valori positivi (+17,1%).

Mercato veicoli industriali, la forbice tra pesanti e leggeri si allarga

“L’andamento dei dati di febbraio – commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – appare discordante rispetto all’andamento dell’economia reale, in quanto a una produzione industriale e una fiducia degli imprenditori asfittica, non corrisponde una flessione del mercato. È innanzitutto significativo che a tirare questa volata sia il comparto dei veicoli pesanti, mentre continua la sofferenza dei leggeri. Per spiegare tale fenomeno è opportuno esaminarne l’evoluzione del settore. Studi recenti sulle caratteristiche dimensionali delle aziende di autotrasporto in Italia dimostrano che già da alcuni anni è in atto un incremento della percentuale delle imprese medio grandi rispetto a quelle piccole, che si riducono progressivamente”.

“Questa evoluzione – osserva Starace – offre due possibili chiavi di lettura del mercato, anche in funzione di un auspicato quanto necessario sostegno economico più mirato e coerente con le reali esigenze del settore: – da un lato l’aumento delle flotte, composte in maggioranza da veicoli pesanti, che continuano ad investire nel rinnovo del parco, con veicoli di ultima generazione, dotati di motorizzazioni più green e dispositivi di sicurezza più avanzati; – dall’altro, le aziende più piccole, che operano prevalentemente nel breve-medio raggio e sono condizionate nel cambiamento dai maggiori costi dei veicoli attuali e dalla maggiore durata d’impiego, nonché dal rischio di non poter contare su una committenza disposta a riconoscere tariffe adeguate agli investimenti”.

“In tal senso – conclude Starace – l’UNRAE chiede al nuovo Governo di prevedere misure specifiche indirizzate ad un urgente, concreto e più accelerato rinnovo del parco circolante a sostegno dell’ambiente, della sicurezza e, non ultimo, dell’economia ”.

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