Gli ultimi mesi avevano fatto ben sperare grazie ad un aumento costante delle immatricolazioni, frutto dello slancio degli autotrasportatori e delle imprese, culminato con un novembre estremamente positivo, con dati che mai si erano registrati nei mesi precedenti. Ma dicembre si è chiuso purtroppo con il segno meno per quanto riguarda il mercato camion in Italia, aggravando la situazione dell’intero 2020, anno funesto per gli aspetti più disparati. Stando ai consueti dati forniti dal report UNRAE, l’emorragia di immatricolazioni registrata durante il primo lockdown, con gli uffici della motorizzazione chiusi e le grandissime difficoltà operative dettate dalle limitazioni agli spostamenti, ha portato ad un calo consolidato del 13,8% rispetto al 2019 (20.370 immatricolazioni contro 23.628).

Mercato camion, nonostante la ripresa autunnale il 2020 è da dimenticare

Il mercato camion nel 2020, nonostante la partenza sotto i migliori auspici di gennaio, non si è più ripreso dopo il tracollo devastante registrato a marzo e aprile. La ciliegina sulla torta di un anno da dimenticare, nonostante l’andamento positivo registrato a partire dai mesi estivi frutto probabilmente della ripresa e della conclusione di trattative aperte prima della crisi pandemica, è arrivata con dicembre.

Il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case estere, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha fotografato per lo scorso mese un –6,1% rispetto al dicembre del 2019 delle immatricolazioni di camion con ptt superiore alle 3,5t. In sostanza, le unità immatricolate sono 2.045 contro 2.177.

Mercato camion, a dicembre male tutti i segmenti

Nel comparto dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore alle 16t, la perdita del mercato a dicembre fa registrare –5,1% su dicembre 2019 (1.670 unità immatricolate contro 1.759), che porta il risultato del comparto per il 2020 a –12,7% sullo stesso periodo del 2019 (16.567 immatricolazioni contro 18.985). Ma nonostante i dati negativi di dicembre, il consolidato dell’anno appena trascorso appare sicuramente più roseo di quanto inizialmente gli analisti avevano prospettato.

Lo ha ribadito anche Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, nel commentare l’andamento dei dati mensili e il consolidato dell’anno 2020. “La straordinaria capacità di resilienza del settore – ha esordito – anche in periodi difficili come quello attuale, mostrando un esito finale dell’anno migliore rispetto alle prospettive formulate nella scorsa primavera”.

mercato camion

Autotrasporto, negli anni scomparse migliaia di piccole pmi

Il mercato dei veicoli industriali del 2020 denuncia perdite consecutive a due cifre da marzo a giugno tra il 40% e il 63% su base mensile, seguite poi da ricuperi tra il 23% e il 46% tra luglio e novembre, con la sola esclusione di ottobre (+1,2%).

Un mercato camion volatile, soggetto ad escursioni che si spiega secondo Paolo A. Starace “con l’assenza di un sistema paese che faciliti un rinnovo e un ampliamento programmabile del parco, e con la mancanza di politiche di sostegno e sviluppo capaci di superare davvero le ragioni per le quali l’autotrasporto merci italiano soffre da decenni di una debolezza crescente nei confronti della concorrenza estera”.

I molti tentativi fatti nel tempo, evidentemente con scarsa convinzione, di razionalizzare l’offerta di trasporto in Italia hanno portato alla scomparsa di migliaia di piccole e medie imprese, senza che quelle rimaste fossero riuscite a creare economie di scala che le rendessero capaci di dotarsi di risorse adeguate e tecnologie premianti, in termini di minori costi di gestione e presenza più competitiva sul mercato”

2021, la speranza per il mercato camion è nella ripresa

Pur in un periodo di crisi come quello attuale – sottolinea ancora il Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – ed in ragione di un atteso rimbalzo dell’economia, nel corso del 2021 ci attendiamo un mercato in ripresa. Sebbene grazie agli incentivi gli acquisti si stiano sempre più orientando verso motorizzazioni alternative, la loro offerta sul mercato rimane ancora limitata, indirizzando la scelta nei confronti di motorizzazioni tradizionali, anch’esse in linea con gli elevatissimi standard di sicurezza e sostenibilità ambientale.

E-commerce, il boom non ha portato ad un incremento delle immatricolazioni

Suddividendo il mercato in classi di massa totale a terra, si nota che la classe cha ha subito nel 2020 la perdita maggiore rispetto al 2019 è quella di massa tra le 3,5 e le 6 ton, che ha fatto registrare un -21,2% su base annua (751 veicoli immatricolati contro 953).

Questo dato – osserva Starace – un poco ci sorprende, perché parliamo di veicoli destinati all’ultimo miglio e alla distribuzione di medio-corto raggio. Poiché è stato rilevato un incremento esponenziale dell’e-commerce, ci saremmo attesi che proprio questa classe di veicoli avrebbe subito quanto meno una minor contrazione della domanda. Evidentemente l’incremento delle nuove modalità di acquisto non è stato sufficiente a controbilanciare la perdita di carichi di trasporto dovuta alla chiusura quasi totale di interi settori merceologici, quali la ristorazione e il turistico alberghiero”.

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