Dal mercato camion a gennaio arriva un sospiro di sollievo. Colpito duramente anche l’ultimo mese dello scorso anno, passato per lo più sulle montagne russe tra il crollo dei mesi del lockdown e la lieve ripresa estiva, le consuete stime del mercato effettuate dal Centro Studi UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, segnano un ottimo +9,5% per i veicoli con ptt superiore alle 3,5 ton (2.330 unità immatricolate verso 2.127). Ma la ripresa, avverte UNRAE, sarà lunga e faticosa.

Mercato camion, a gennaio una ripresa quasi a due cifre

L’unico segmento a calare rispetto allo scorso anno è quello dei veicoli con massa totale  compresa tra le 3,51 ton a le 6 ton, che ha segnato -9,1% (40 unità immatricolate verso 44). Bene invece i veicoli con massa totale da 6,01 t a 15,99 t con un buon +4,5% (280 unità immatricolate verso 268) e i veicoli con massa totale a terra uguale o superiore alle 16 t, vero segmento trainante con un ottimo +10,7% (2.010 unità immatricolate verso 1.815).

“Il dato di gennaio 2021 – commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – sembra confermare l’andamento positivo registrato già a partire dal luglio dello scorso anno. In un contesto di incertezza generale ed economica, l’UNRAE stima per il 2021 un mercato in crescita del 9%, ma un ritorno ai livelli pre-COVID (2019) potrà verificarsi non prima del secondo semestre 2022”.

Il ruolo degli investimenti nella lunga ripresa post pandemica

“Con tale prospettiva – continua Starace – se si vuole davvero rilanciare il settore andando verso una crescente sostenibilità ambientale e una maggiore sicurezza stradale, occorre rendere strutturali i contributi per gli investimenti nell’autotrasporto, rivedendo in modo realistico le quote di finanziamento per le diverse categorie e tipologie di alimentazione disponibili sul mercato, focalizzandosi prevalentemente sul rinnovo del nostro parco circolante, tra i più vecchi d’Europa, e tenendo in considerazione che la quota dei veicoli alternativi ad oggi rappresenta solo il 5,6% del mercato”

“Attraverso il rispetto del principio della neutralità tecnologica e, allo stesso tempo, con lo sviluppo di infrastrutture adeguate allo scopo, potremo davvero sostenere la transizione del Paese verso “emissioni zero”, coerentemente con quanto abbiamo già avuto modo di rappresentare nel corso dell’audizione tenuta in Parlamento in vista della definizione dei contenuti del PNRR relativi alla logistica e al trasporto”.

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