Novembre nero per il mercato di camion e trainati. ANFIA: Necessario un cambio di passo a livello politico
A novembre, il calo degli autocarri con massa sopra le 3,5 ton è stato di oltre il 24% rispetto allo stesso mese di un anno fa, con poco meno di 2.000 libretti di circolazione. Perdono quasi il 20%, invece, i veicoli trainati, sempre con massa over 3,5 ton, con 1.150 libretti di circolazione staccati. Arretrano gli autocarri elettrici rispetto ai primi 11 mesi del 2023.
Non fa eccezione il mese di novembre. Per usare un eufemismo, il 2024 non sarà ricordato come un anno scintillante per il mercato dei veicoli (industriali e trainati), con questi ultimi che non riescono a uscire dalle secche in cui sono piombati all’inizio di quest’anno. Mentre gli autocarri, dopo una prima parte dell’anno sostanzialmente positiva, hanno iniziato a cedere il passo.
A novembre, dunque, il calo degli autocarri con massa sopra le 3,5 ton è stato di oltre il 24% rispetto allo stesso mese di un anno fa, con poco meno di 2.000 libretti di circolazione. Perdono quasi il 20%, invece, i veicoli trainati, sempre con massa over 3,5 ton, con 1.150 libretti di circolazione staccati.
Il mercato dei camion nel 2024 secondo ANFIA
Nei primi 11 mesi dell’anno sono 26.810 gli autocarri immatricolati, in calo dello 0,8% rispetto al 2023. Il calo tra i trainati supera invece il 14% nei primi 11 mesi dell’anno. In tema di transizione energetica, i veicoli ibridi o elettrici addirittura arretrano rispetto allo scorso anno: a fronte dell’1,3% di incidenza nel 2023, nei primi 11 mesi del 2024 incidono appena per lo 0,8%.
“La forte contrazione nelle immatricolazioni registrata nel mese di novembre mette ulteriormente in evidenza la necessità di un cambio di passo nella gestione delle politiche a supporto della transizione sostenibile del settore dell’autotrasporto”, ha detto Luca Sra, Delegato ANFIA per il trasporto merci. “Pur accogliendo con soddisfazione la recente pubblicazione del decreto direttoriale attuativo della prossima edizione del Fondo Investimenti, non si può evitare di ribadire la necessità già espressa dalle principali associazioni del settore di strutturare un fondo pluriennale per il rinnovo dell’attuale parco circolante, valorizzando le motorizzazioni di ultima generazione a gas naturale (compresso o liquefatto) e a diesel compatibili con i rispettivi biocarburanti – biometano e HVO”.
“Si auspica che il taglio delle risorse allocate per il settore automotive non colpisca i pur esigui stanziamenti destinati agli investimenti delle piccole e medie imprese per l’acquisto di veicoli commerciali a zero emissioni allo scarico, la cui produzione realizzata in Italia rappresenta un’eccellenza a livello europeo”, ha chiosato Sra.