Mercato autocarri, negativo anche il report ANFIA: -48,3%. La flessione si aggrava
Anche dal report ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Filiera Industria Automobilistica) arriva una doccia gelata per il mercato autocarri con ptt maggiore alle 3,5 ton. A giugno la flessione si aggrava e arriva a sfiorare un crollo quasi della metà rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-48,3%). Stessa sorte è toccata agli autobus (-53,2%). Per […]
Anche dal report ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Filiera Industria Automobilistica) arriva una doccia gelata per il mercato autocarri con ptt maggiore alle 3,5 ton. A giugno la flessione si aggrava e arriva a sfiorare un crollo quasi della metà rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-48,3%). Stessa sorte è toccata agli autobus (-53,2%). Per entrambi i comparti, il primo semestre del 2020 si chiude con un pesante calo a doppia cifra.
Sorprende, invece, il mercato dei veicoli trainati, in ripresa con un buon +6,2%. Si tratta del primo segno positivo da inizio anno per questo segmento che, tra le altre cose, a giugno 2019 era perfino andato in negativo.
Mercato Autocarri, bisogna incentivare il rinnovo
A commento dei risultati, non proprio incoraggianti, è uscita una nota ANFIA.
“Occorre dare sostegno al mercato, incentivando il rinnovo delle flotte. Questo, a beneficio sia dei produttori, impegnati a investire in prodotti di ultima generazione, che degli autotrasportatori e, non ultima, della sicurezza sulle strade”
“Lo scenario in cui si muovono gli operatori italiani del settore, del resto, è ancora critico”
“Anche se compaiono i primi segnali di ripresa del clima di fiducia delle imprese, i livelli raggiunti rimangono depressi”.
Secondo le stime ISTAT effettuate con i dati raccolti a giugno 2020, l’indice di fiducia del settore manifatturiero sale da 71,5 a 79,8 e nelle costruzioni aumenta da 108,4 a 124,0. Per il comparto dei servizi, l’indice risale nei servizi di mercato (da 38,9 a 51,7). Nel commercio al dettaglio, l’indice passa da 68,0 a 79,1.
Ritardo negli investimenti, bisogna evitare l’effetto “click day”
“Le aziende di autotrasporto, spiazzate da una crisi senza precedenti da cui si uscirà lentamente e non senza difficoltà, ritardano gli investimenti in attesa dell’attuazione delle misure – note da tempo – di incentivazione al rinnovo delle flotte previste dal DL Fiscale e della Legge di Bilancio 2019, rendendo così faticosa anche la ripartenza della filiera produttiva.
Occorre accelerare i tempi per dare sostegno al mercato e, date le ingenti risorse, valutarne un’immissione in circolazione in più riprese, per evitare l’effetto “click day” dello scorso anno, responsabile, di fatto, di effetti distorsivi sul mercato”.
Servono politiche di pricing che favoriscano mezzi ad alimentazioni alternative
“Un’altra possibile forma di incentivazione indiretta al rinnovo del parco del mercato autocarri, in ottica attuativa del PNIEC (Piano Energia e Clima) e orientata alla decarbonizzazione del trasporto merci, potrebbe essere l’adozione, da parte delle società concessionarie autostradali, di politiche di pricing a favore dell’utilizzo di veicoli commerciali ad alimentazioni alternative (GNL, Bio-GNL, CNG, Bio-CNG, Hydrogen, Full Electric) rispetto a quelli tradizionali, come già avviene in Germania e come si sta sperimentando sulla rete autostradale della Regione Lombardia, ovvero su A35 e A58, da parte dei gestori Bre.Be.Mi. e TEEM.
Guardando ai numeri, a giugno 2020 sono stati rilasciati 1.619 libretti di circolazione di nuovi autocarri (-48,3% rispetto a giugno 2019) e 1.138 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (+6,2%), suddivisi in 98 rimorchi (-38%) e 1.040 semirimorchi (+13,8%).
Nel primo semestre dell’anno si contano 9.250 libretti di circolazione di nuovi autocarri, il 33,7% in meno rispetto al periodo gennaio-giugno 2019, e 5.549 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (-36,1% rispetto a gennaio-giugno 2019), così ripartiti: 469 rimorchi (-42,5%) e 5.080 semirimorchi (-35,5%)”.