Il nome Saic Motor, gruppo che produce il Maxus eDeliver 9, può dire ben poco a chi non segue da vicino il mercato automobilistico globale. Si tratta, in realtà, di un colosso annoverato tra le tre principali case costruttrici cinesi. E se si ha un’idea anche soltanto vaga della portata del mercato cinese in termini numerici, è facile capire che ci troviamo di fronte a un gigante. L’articolo, completo di tabelle e altre informazioni, lo trovate su Vado e Torno di giugno.

I van Maxus sono una realtà consolidata nel Regno Unito e ora Koelliker, distributore lombardo che ha grande familiarità con l’Estremo Oriente (Mitsubishi e SsangYong su tutti), prova a far breccia anche in Italia. Puntando sull’elettrificazione e su una montagna di investimenti che ha convogliato nel progetto dei veicoli commerciali Maxus a emissioni zero circa due miliardi di euro.

maxus edeliver 9

Maxus eDeliver 9: elettrico per davvero

Oltre al large van eDeliver 9 che abbiamo testato, in gamma c’è anche il medio eDeliver 3. Nascono entrambi elettrici, e si vede. Perché l’impressione che si ha dopo aver passato qualche ora nella comoda cabina del furgone, è quella di avere tra le mani un veicolo che tenta di sfruttare il più possibile le potenzialità di un elettrico da città. 

Proviamo a spiegarci meglio: la frenata rigenerativa, vera e propria chiave in grado di agire sull’autonomia del veicolo, è modulabile a seconda delle necessità dell’utilizzatore. Può, insomma, essere più o meno invasiva e l’effetto sull’autonomia, quanto meno nella modalità di guida Eco driving, pare esserci. Oltre alla modalità di guida, poi, si possono impostare tre diversi livelli di recupero energetico: basso, moderato e alto.

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Guanto di sfida nell’autonomia

Ma la vera sfida che Maxus lancia ai concorrenti nel segmento large van si gioca sul terreno dell’autonomia. I valori dichiarati dal costruttore secondo il ciclo Wltp parlano di 236 chilometri con una ricarica in combinato e 288 in città per la configurazione con batterie da 72 kilowattora. Valori che si impennano se prendiamo in considerazione l’ultima configurazione disponibile in ordine di tempo tra gli eDeliver L3H2 (omologazione N2), vale a dire quella con capacità di 88,55 kilowattora, che garantisce 296 chilometri in combinato e addirittura 353 in città. Numeri che, se confermati dall’utilizzo reale in condizioni di carico altrettanto verosimili rischiano di far sparire l’ansia da ricarica. 

Certamente, la coperta è corta e l’inevitabile maggior peso delle batterie limita un po’ la portata utile, che non supera la tonnellata e scende a 860 chili nella versione con più batteria, ma ormai ci stiamo sempre più abituando al fatto che chi è interessato a passare all’elettrico deve saper scegliere la configurazione più adatta alle sue esigenze. 

maxus edeliver 9

Nel caso del Maxus, per esempio, qualora ci siano necessità importanti in termini di capacità di carico è possibile scegliere la versione Chassis cab, che senza sconfinare nella omologazione N2 permette di caricare 1.420 chili di materiale.

Non manca l’infotainment

L’infotainment, ha una elegante interfaccia touch da 10 pollici arricchita dal sistema Smart audio Dab con quattro altoparlanti (attenzione però al menu in italiano, non sempre tradotto bene), mentre la telematica di bordo si avvale di un accordo con LoJack. Soluzione che consente una gestione smart e intuitiva del veicolo con tanto di assistente virtuale e app per tenere sotto controllo il van in qualsiasi momento e per poter gestire i dati di viaggio.

maxus edeliver 9

Cruise control adattivo, sistema autonomo di frenata di emergenza, cambio di corsia assistito, ausilio alla partenza in salita e Esp non mancano, così come il sistema di rilevamento angolo cieco e la telecamera posteriore d’ausilio all’autista in fase di manovra. L’assenza della chiave e la partenza one touch agevolano in caso di soste frequenti. Menzione, infine, per la coppia: 16,3 kgm nominale, 31,6 kgm di picco, mentre la velocità limitata a 100 all’ora permette di sconfinare tranquillamente al di fuori delle mura cittadine. D’altronde, senza ansia (da ricarica) si guida meglio.

Il giudizio di Vado e Torno sul Maxus eDeliver 9

Non è una prova comsumi, è vero, peraltro complessa trattandosi di un elettrico. Ma l’impressione che abbiamo avuto è quella di un sistema di recupero energia in frenata davvero notevole, specialmente selezionando la modalità di guida Eco driving. La capacità della batteria di 72 kWh (che sale a 88,5 kWh nella nuova configurazione della versione L3H2) è certamente tra i punti di forza dell’eDeliver.

In plancia non manca nulla e lo schermo da 10 pollici è più che sufficiente per gestire le funzionalità del sistema di infotainment. Certo, le rifiniture non sono memorabili ma piuttosto in linea con quanto ci si possa aspettare. A proposito di infotainment, il menu in italiano risente di una traduzione non perfetta. Dettagli, ma vanno segnalati. Il carico utile inferiore alla tonnellata risente del peso della batteria, ancor di più nella configurazione da 88,5 kWh, dove scende a 860 chili: è l’annoso bilanciamento tra autonomia e capacità di carico.

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