Uno sguardo veloce alle forme, e in cabina all’organizzazione degli interni, poi cintura allacciata, motore acceso, cambio in posizione ‘D’ e dopo soltanto pochi chilometri tornano alla mente le parole pronunciate a febbraio dello scorso anno da Joachim Dress, presidente del Cda Man Truck&Bus, in occasione del lancio della nuova gamma Tg. In particolare, quel suo sottolineare la volontà, che è al tempo stesso un preciso obiettivo, di «rendere l’attività dei nostri clienti più semplice, più efficiente e di conseguenza più efficace».

E poi, quella chiosa finale che è tutto un programma, quando afferma che «questa è la nostra aspirazione e la nostra promessa. Con la nuova generazione di autucarri Man non deluderemo nessuno». Il sospetto che il numero uno del marchio del Leone di Monaco si riferisse in particolare all’ammiraglia Tgx, autentico ariete della famiglia, svanisce in fretta. L’evidenza ci dice infatti che anche il medio Tgm, così come il cucciolo Tgl, rientrano appieno nel proposito di massima soddisfazione ben riassunto dallo slogan ‘simplifyng business’ coniato per l’occasione. Ecco le nostre impressioni di guida dopo la prima prova, i cui grafici tecnici e di rendimento, insieme a molte altre chicche, sono disponibili anche sul numero sfogliabile di maggio 2021.

MAN TGM, l’autista al centro della scena

Il valore aggiunto offerto dal Tgm, o se volete la chiave di volta che conferma il balzo in avanti del nuovo medio Man, nel caso della nostra prova equipaggiato con cabina corta con tetto normale e motore di 6,9 litri nella declinazione di 320 cavalli, sta proprio nella combinazione tra un’impostazione del modello che guarda al benessere dell’autista inteso come elevato standard di comfort, funzionalità, praticità e sicurezza, e la tradizionale concretezza, robustezza ed efficienza che storicamente caratterizzano ogni prodotto con il Leone argentato sulla calandra.

L’angolo di apertura delle porte è ampio

Ancor prima di salire, si apprezzano dettagli importanti in tal senso. L’accesso ergonomico alla cabina, ad esempio. Che si traduce in due scalini profondi per un appoggio sicuro, ma soprattutto nell’ampio angolo di apertura delle porte. E per restare in quest’area, la soluzione Easy control che prevede fino a quattro interruttori posizionati sulla tasca interna della porta conducente. Comandabili anche dall’esterno, evitano salite e discese non necessarie. Dalla sua postazione l’autista beneficia, a vantaggio della sicurezza, di un’ottima visuale frontale e laterale.

Allo stesso modo, al centro del campo visivo, dietro il volante (del tipo con comandi integrati), il quadro strumenti digitale con display a colori offre, facilmente leggibili senza distrazioni o divagazioni dell’occhio, tutte le info del caso (dai dati di guida e sullo stato del veicolo, ai sistemi di assistenza). E anche la plancia driver oriented contribuisce a facilitare il compito dell’autista, grazie alla separazione fisica di schermi e interruttori, questi ultimi facilmente raggiungibili senza complicati contorsionismi.

MAN TGM, il comando del cambio è in plancia

Sempre in plancia trova ora posto il comando del cambio (automatizzato), sistemato sul piantone, appena dietro il volante, così come, sempre sulla parte destra, quello del freno di stazionamento che si attiva e disattiva automaticamente allo spegnimento e all’accensione del veicolo.

MAN TGM

Insomma, un’eccellente organizzazione dei diversi elementi, soprattutto considerando lo spazio e la volumetria a disposizione, inevitabilmente penalizzata dalla presenza del tunnel motore, sopra il quale trova posto un pratico, seppur anch’esso invadente e quasi invalicabile negli spostamenti, vano frigorifero. Sotto la cabina (ribaltabile idraulicamente col classico martinetto), il cuore del nostro Tgm. Si tratta del 6 cilindri 6,9 litri Euro 6d (con Scr) nella regolazione da 320 cvavalli, ovvero quella di punta delle tre disponibili (250 e 290 cavalli le altre due).

Cambio Tipmatic e freno motore Evbec

L’intesa con le dodici marce del cambio automatizzato Tiptronic, (con overdrive) caratterizzato da una strategia di spunto, innesto e scalata delle marce ottimale, è garanzia di fluidità di marcia, precisione e comfort, particolarmente apprezzabili nell’utilizzo cittadino del veicolo. Importante in questo senso il contributo del freno motore elettronico Evbec a due stadi. Naturalmemte il Tgm non dimentica la sicurezza. A bordo c’è tutto ciò che ne garatisce l’elevato standard: Esp, Asr, Eba, Ldw.

Il giudizio di VeT

Fronte volante, al centro del campo visivo del conducente, il checkpanel digitale a colori di forma rettangolare per la visualizzazione dei dati di guida. Agli opposti due mezzelune con contagiri, contavelocità, marcia inserita; al centro le info sul veicolo e sui sistemi di assistenza. Design semplice, nessuna concessione alla ricercatezza stilistica. Piuttosto, caratteri chiari, perfettamente leggibili e ben contrastati. A bordo del Tgm l’occhio non deve vagare alla ricerca delle info desiderate, magari a scapito della sicurezza.

Sull’utilità del box frigo non si discute, e nemmeno sulla praticità di questo vano refrigerato sistemato tra i sedili. Ma considerata la volumetria della cabina, non certo abbondantissima, qualche dubbio si impone non tanto sull’opportunità della dotazione, quanto piuttosto sulle dimensioni di un elemento che, inevitabilmente collocato sul tunnel motore, svetta nell’abitacolo sacrifi cando, e non poco, lo spazio fruibile.

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