Si aprono ufficialmente oggi, 30 ottobre, gli ordini per l’acquisto del MAN eTruck, il primo modello elettrico del Leone. Per l’esattezza, si tratta delle versioni a zero emissioni del MAN TGX (eTGX) per il lungo raggio e del MAN TGS (eTGS) per il medio raggio. Secondo quanto comunicato da MAN, i pre-ordini al momento sono poco più di 600, con le consegne dei primi 200 veicoli previste per il 2024, mentre si dovrebbe entrare a pieno regime con la produzione di serie non prima del 2025. C’è curiosità per vedere come il truck elettrico sarà accolto anche sul mercato italiano.

Quel che è certo è che lo sforzo strategico, organizzativo e produttivo messo in campo dalla Casa del Leone è stato finora ingente: sono stati finora realizzati 50 prototipi e circa 4.000 dipendenti della produzione e delle vendite sono stati formati per il passaggio alla mobilità elettrica. Presso lo stabilimento MAN di Norimberga, MAN sta inoltre investendo circa 100 milioni di euro per avviare
la produzione di batterie.

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MAN eTruck: configurazioni flessibili per il pesante e il medio

I nuovi MAN eTGX e MAN eTGS sono caratterizzati da un’elevata variabilità delle configurazioni delle batterie. Con sei pacchi batteria, di cui due installati sotto la cabina e fino ad altri quattro sui lati del telaio del veicolo, entrambi offrono fino a 480 kWh di capacità utilizzabile per un’autonomia giornaliera di 600-800 chilometri. Sviluppate da MAN specificamente per l’uso nei veicoli commerciali, saranno prodotte in serie su larga scala nello stabilimento di Norimberga a partire dal 2025.

Grazie alla chimica delle celle NMC e alla gestione della temperatura appositamente sviluppata, i pacchi batteria offrono un’elevata densità energetica, un design compatto, una lunga durata e una ricarica rapida, anche in presenza di una bassa carica residua della batteria e di basse temperature esterne. Il concetto di batteria modulare del MAN eTGX e del MAN eTGS offre la possibilità di equipaggiare il veicolo con solo tre o quattro pacchi batteria invece di sei, riducendo così il peso del veicolo fino a 2,4 tonnellate per un maggiore carico utile disponibile e un consumo inferiore per carichi parziali o viaggi a vuoto.

Le opzioni di ricarica, in attesa dei megawatt

In tema di opzioni di ricarica, oltre allo standard CCS fino a 375 kW, MAN offrirà fin dall’inizio delle vendite lo standard di ricarica megawatt (MCS), molto più potente, per la ricarica intermedia veloce durante le pause di guida, che consentirà inizialmente 750 kW e, in una fase di espansione successiva, anche più di un megawatt di potenza di ricarica. Due collegamenti CCS possono essere combinati in modo variabile sul lato destro e sinistro dietro il passaruota anteriore o sul lato destro del telaio nella parte posteriore. Il collegamento MCS può essere ordinato anche a sinistra o a destra al posto di uno dei collegamenti CCS anteriori. Il sistema di gestione delle batterie MAN assicura che le batterie siano sempre in condizioni operative ottimali per quanto riguarda lo stato di carica delle singole celle, il monitoraggio della tensione e della corrente, la regolazione ottimale della temperatura e il monitoraggio dell’isolamento durante la carica e la guida.

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A seconda della configurazione, il motore elettrico produce 333, 449 o 544 cavalli con una coppia massima corrispondente di 800, 1.150 o 1.250 Nm. A seconda delle esigenze di utilizzo del conducente, il motore elettrico può essere utilizzato come generatore durante le fasi di sorpasso e di frenata, riconvertendo l’energia cinetica del veicolo in energia elettrica. Le batterie vengono ricaricate durante il processo. La massima potenza di recupero possibile corrisponde alla potenza di trazione del motore elettrico ed è quindi paragonabile a quella degli attuali freni di fine corsa dei motori diesel ad alte prestazioni.

Focus sulla catena cinematica

Secondo quanto illustrato da MAN, i vantaggi del corpo di trasmissione elettrico del MAN eTGX e del MAN eTGS, per esempio rispetto ai concetti di e-axle o a progetti simili, sono, oltre a un ottimo carico utile dell’assale posteriore, un elevato livello di comfort di guida grazie alle basse masse non sospese e una buona protezione dell’unità di trasmissione, montata saldamente nel telaio, contro urti e vibrazioni. Inoltre, in questa posizione di montaggio è possibile integrare facilmente una presa di forza meccanica per le esigenze dell’allestitore, come i gruppi di raffreddamento o le pompe idrauliche, e anche il collegamento di una presa di forza elettromeccanica è semplice.

La combinazione complessiva tra il concetto di batteria modulare e il posizionamento dell’unità motrice, favorevole al carico utile e alla carrozzeria, consente inoltre di avere interassi molto ridotti a partire da 3,75 metri, il che rende possibile combinare il trattore per semirimorchi con tutte le più comuni varianti di semirimorchi entro le specifiche di lunghezza complessiva consentite.

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