Logistica, bloccate le consegne Esselunga nel weekend di Pasqua
Lo sciopero indetto da Filt Cgil è iniziato la mattina di venerdì 18 aprile ed è terminato alle 14:00 di domenica 20 aprile, coinvolgendo i lavoratori di Brivio & Viganò Logistics, Cap Delivery e Deliverit. Durante la protesta ci sono stati presidi nelle piattaforme lombarde, tra cui quelle di Settimo Milanese, Dione Cassio (Milano), Varedo (Monza e Brianza) e Lallio (Bergamo).

Foto: Instagram @filtcgil_milanoelombardia
Tra la mattina di venerdì 18 aprile e le 14 di domenica 20 aprile si è svolto uno sciopero dei lavoratori delle aziende che svolgono le consegne a domicilio per la catena di supermercati Esselunga. Lo sciopero è stato indetto da Filt Cgil e coinvolge i dipendenti delle aziende Brivio & Viganò, Cap Delivery e Deliverit dei centri distributivi della Lombardia di Settimo Milanese, Dione Cassio, Varedo e Lallio.
Come riportato dal quotidiano “Il Giorno”, alla base della protesta, secondo la nota del sindacato, “ci sono comportamenti aziendali discriminatori e pratiche gestionali arbitrarie: persone messe a riposo senza alcuna giustificazione operativa, mentre ad altre è richiesto di lavorare in regime straordinario, ben oltre il normale orario. A ciò si aggiungono pressioni indebite sul personale affinché sostituiscano chi si rifiuta di lavorare con mezzi sovraccarichi, in evidente violazione delle norme sulla sicurezza”.
La denuncia di Filt Cgil e la risposta di Esselunga
Filt Cgil ha denunciato la mancanza di risposte da parte delle aziende coinvolte e ha dichiarato di essere stata costretta alla mobilitazione per difendere i diritti dei lavoratori. Il segretario generale Filt Cgil Milano, Emanuele Barosselli, ha sottolineato che il sindacato ha chiesto fin dal primo giorno di sciopero un tavolo di confronto con le società in appalto e con Esselunga, senza ricevere riscontri.
Da parte sua, Esselunga ha affermato in un comunicato di essere “estranea alla vertenza sindacale”, e ha sottolineato come lo sciopero abbia causato “gravi disservizi ai clienti, con significativi sprechi di prodotti freschi – come pane, carne, pesce, frutta e verdura – rimasti bloccati nei magazzini”, privando così numerose persone dell’approvvigionamento alimentare, in particolare chi non può recarsi autonomamente a fare la spesa.
Nel comunicato Esselunga ha inoltre minacciato di valutare il ricorso alla cassa integrazione per circa 750 persone operanti nei centri coinvolti, qualora le agitazioni continuassero, inasprendo ulteriormente lo scontro con il sindacato. La Prefettura ha avviato una mediazione per ricomporre il conflitto e il 23 aprile 2025 ospiterà un incontro tra le parti.