Lodi, camionista forza picchetto e investe operai in sciopero, fuggendo. Rintracciato
Follia a Tavazzano, nel lodigiano: nella mattinata del 18 febbraio un camionista croato ha investito cinque operai in sciopero di fronte al piazzale dell’azienda di logistica Stef e poi è fuggito senza rispettare l’alt delle forze dell’ordine. A subire le conseguenze più gravi del gesto sconsiderato un funzionario della Filt Cgil e un delegato sindacale […]
Follia a Tavazzano, nel lodigiano: nella mattinata del 18 febbraio un camionista croato ha investito cinque operai in sciopero di fronte al piazzale dell’azienda di logistica Stef e poi è fuggito senza rispettare l’alt delle forze dell’ordine. A subire le conseguenze più gravi del gesto sconsiderato un funzionario della Filt Cgil e un delegato sindacale che, rimasto ferito, è stato portato d’urgenza in ambulanza all’ospedale più vicino. Illesi gli altri tre operai coinvolti nel sinistro.
Due ore di manifestazione pacifica. Poi la follia del camionista
L’azione di protesta degli operai, che era stata organizzata dalla Filt-Cgil (la divisione del sindacato dedicata ai trasporti), aveva portato ad un picchetto di fronte ai locali aziendali della Stef di Tavazzano. Il presidio, anche se aveva portato al blocco dei tir in entrata e in uscita dall’azienda di logistica, si stava svolgendo pacificamente, sotto gli occhi vigili delle forze dell’ordine, presenti come vuole la prassi in casi di sciopero come questo.
Dopo due ore di sciopero pacifico all’improvviso la situazione degenera, con l’autista del tir che non solo accelera travolgendo i cinque operai (per fortuna a velocità ridotta), ma scappa dalle forze dell’ordine che gli avevano intimato tempestivamente l’alt. Alcuni scioperanti inferociti, inseguendo per qualche il metro il mezzo pesante in fuga, erano riusciti ad annotare la targa. Il veicolo pesante si è poi immesso sulla Via Emilia per andare verso l’autostrada ed è stato fermato soltanto dopo molti kilometir, sulla SS36 Milano-Lecco in Brianza. Denunciato a piede libero per lesioni e omissione di soccorso, l’autista quarantanovenne si è giustificato dicendo di essersi spaventato e che aveva solo cercato di passare.
“I lavoratori che da mesi, anche durante il lockdown, lavorano nell’impianto di Tavazzano chiedono di essere trattatati come gli altri lavoratori della logistica Stef con il miglioramento del riconoscimento economico della malattia, il ticket per il rimborso del pasto e un vestiario adeguato. Richieste che, se soddisfatte, riconoscerebbero la dignità dei lavoratori della logistica diventati indispensabili durante la pandemia e dimenticati nel corso dei mesi. Per quanto ci riguarda la mobilitazione continua”, afferma Luca Stanzione, segretario generale Filt Cgil Lombardia.