L’Italia è il regno dell’illegalità. È quel che pensano tanti, tantissimi autotrasportatori (e non solo) di fronte all’affermazione indiscussa di pratiche illecite in tutti i campi. Non c’è solo la concorrenza sleale da parte di aziende straniere che violano le norme sul cabotaggio o di pseudo coop che durano quanto basta per evadere integralmente il fisco e abbattere a dismisura le tariffe. Ma anche quel che avviene durante le consegne delle merci alla Grande distribuzione (Gdo). Che è stata definita da Fiap la «vera responsabile di tanti comportamenti illegali nell’autotrasporto».

«In un grande gruppo internazionale con tanti magazzini e punti vendita anche in Italia, ai conducenti, quando si presentano con il veicolo carico in ribalta, vengono consegnate le chiavi del muletto in cambio di quelle del camion (un vero e proprio sequestro dell’automezzo), chiavi che verranno restituite solo a scarico completato; ovviamente a cura del conducente stesso. O il conducente si adegua o non scarica il veicolo», spiega Silvio Faggi, segretario Fiap e vicepresidente dell’Albo.

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È solo un esempio di una pratica che si è affermata in modo capillare: gli autisti sono, direttamente o meno, costretti a scaricarsi la merce con le loro mani. È quel che lo stesso Faggi, tra i vari soprusi subiti dagli autotrasportatori alla consegna, definisce la «vergogna delle vergogne: l’utilizzo illegale dei vettori per operazioni di scarico dei veicoli in barba a tutte le leggi e norme in materia di sicurezza. Le modalità adottate cambiano da gruppo a gruppo, ma il fine rimane sostanzialmente lo stesso, vale a dire in molti, troppi casi, obbligare il vettore, che magari ha già macinato nove o dieci ore di guida, a scaricarsi il veicolo».

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