Liguria, nasce un tavolo di lavoro per monitorare la situazione di cantieri e traffico
L'iniziativa è stata lanciata da Confcommercio e Conftrasporto insieme alle federazioni consociate. Il presidente Odone: “vogliamo un 2022 senza code in autostrada”. E nel frattempo i ritardi in alcuni casi sono arrivati a superare le 5 ore. Con aggravi anche sul costo del lavoro
Conftrasporto-Confcommercio ha dato vita a un tavolo di lavoro insieme alle federazioni consociate per monitorare la situazione del traffico nelle principali vie di comunicazione in Liguria, prevedere i flussi più intensi, come ad esempio quelli legati a eventi che si svolgono in città o a ricorrenze particolari, per segnalare le giornate da ‘bollino nero’, quelle in cui non dovrebbero sorgere cantiere per evitare la paralisi del traffico.
A dare il via ai lavori del nuovo tavolo per la Liguria è stato il presidente di Confcommercio Genova, Paolo Odone, insieme al vicepresidente Davide Falteri, cui è stata assegnata la delega alla logistica e ai trasporti. Alla base della scelta i continui disagi – code, sensi di marcia alternati tra cantieri, chiusure – che senza soluzione di continuità hanno interessato la Liguria negli ultimi anni e hanno provocato danni milionari a tutti i settori economici della regione, da quello alberghiero a quello della ristorazione, senza ovviamente dimenticare l’autotrasporto.
Liguria, nel 2022 obiettivo mobilità
“Assarmatori, Assagenti, Spediporto, Federlogistica, FAI e attività aeroportuale, con il coordinamento della Camera di Commercio di Genova hanno unito le forze per arrivare, a breve, a una calendarizzazione dei (necessari) cantieri autostradali – spiegano Paolo Odone e Davide Falteri – Il tavolo di lavoro svolgerà un ruolo di supporto e si riunirà una volta al mese in un’ottica di collaborazione con la Regione Liguria, il Comune di Genova, l’Autorità di Sistema Portuale e Aspi Autostrade. L’obiettivo è contribuire a una pianificazione mirata della cantierizzazione dei lavori sulle arterie viarie di autostrade e della città, evidenziando e comunicando mensilmente le giornate di maggior flusso legate ad esigenze dei settori produttivi coinvolti”.
E ancora. “I ripetuti cantieri su numerosi tratti autostradali hanno creato quotidianamente code nella A26 tra Ovada e Genova, così come sulla A7 in direzione Milano, solita incidenza inoltre sul tratto a/r della A10 tra Arenzano e Savona – spiega Davide Falteri – Inoltre numerose aree di sosta normalmente utilizzate dagli autotrasportatori per le interruzioni di guida obbligatorie erano costantemente impegnate dai residui dei cantieri. I disagi presso la rete autostradale hanno prodotto un congestionamento del traffico nel centro città, portando come conseguenza problemi evidenti nei trasferimenti di merci nelle aree interne di Genova”.
Danni per tutto il comparto economico della regione
Secondo Confcommercio Genova, i ritardi legati ai cantieri – che hanno riguardato la consegna, in particolare durante l’estate, di prodotti freschi dal capoluogo alla zona della Riviera Ligure – hanno spesso superato le 5 ore, causando evidenti danni al comparto alberghiero e della ristorazione. Una situazione pesante, che ha imposto la riorganizzazione degli orari del personale in molte aziende della logistica. Inevitabili le variazioni di turno, con l’impiego di lavoratori nelle ore notturne, e con un conseguente aggravio sul costo del lavoro, stimato in un +30%.
“Un altro settore penalizzato è stato quello turistico-alberghiero, con riduzione del flusso dei turisti del week-end dalle vicine regioni di Piemonte, Lombardia e Toscana a causa delle infinite code in autostrada connesse ai cantieri”, ricorda il presidente di Confcommercio Genova. La situazione si è ripercossa anche nel porto, all’ingresso dei terminal, dove si sono formate code e intasamenti. Qui la ‘variabile’ cantieri si è aggiunta ai forti volumi di merce da movimentare e alla carenza di autisti. Un mix che ha causato non pochi disagi alle navi in banchina e che – come sottolinea, concludendo, il presidente di Confcommercio Genova – “Non dovrà ripetersi”.