Danni diretti di oltre 300 milioni di euro per il solo comparto dell’autotrasporto. Perdite di quasi 1 miliardo per tutto il settore della mobilità commerciale, dalla logistica agli scali portuali. Rallentamenti che hanno paralizzato una regione, con disagi per tutti i cittadini. A questo, si aggiunge il peggioramento della qualità della vita nelle città, a causa delle deviazioni del traffico. Proteste generalizzate. La fotografia della Liguria dell’ultimo mese è impietosa. Tanto che, praticamente, tutto il mondo associativo si è mosso per mettere la parola fine ad una situazione ormai evidentemente sfuggita di mano.

Per Paolo Uggè, vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio, Conftrasporto “occorrerà quantificare i danni arrecati all’economia nazionale dalla inspiegabile decisione che ha prodotto in Liguria una situazione assurda. Soprattutto occorrerà individuare chi li ha generati”.

Liguria, controllo gallerie è dovuto ripartire da capo. Un lavoro immane

Le parole di Uggè sono arrivate a commento delle dichiarazioni rilasciate sul Corriere della Sera da Roberto Tomasi, il CEO di Autostrade per l’Italia. In sostanza, secondo quando riportato da Tomasi, ASPI ha dovuto ricominciare da capo tutti i controlli delle gallerie liguri di sua competenza. Questo, nonostante il 95% delle dovute verifiche fosse già stato effettuato durante il lockdown.

Il motivo? “Il Ministero ha cambiato solo per Aspi e solo in Liguria le regole di ispezione”.

Quella messa in piedi da ASPI per rispettare la scadenza dei lavori, fissata inizialmente per il 30 giugno, è “un’impresa immane, che ci ha portato ad aprire 110 cantieri sulla rete ligure, dove ancora oggi lavorano 1.200 uomini 24 ore su 24” ha poi proseguito Tomasi. Scadenza che, come è ormai sotto gli occhi di tutti, è stata poi procrastinata di settimana in settimana a causa dell’enorme mole di lavoro.

Uggè rimarca proprio il fatto che “le regole sarebbero state applicate in modo mirato, solo per la stessa Aspi e solo per la Liguria”. A questo punto non ci sarebbero molte alternative: “Delle due l’una: o le regole servono per dare sicurezza agli utenti della strada e devono essere applicate per tutte le gallerie presenti sulla rete stradale, oppure c’è qualcosa da chiarire”.

Liguria

Conftrasporto: “fatto gravissimo”. A chi si addosserà la colpa?

“Il fatto è gravissimo e, se non sarà smentita la ricostruzione, qualcuno dovrà farsi carico dei danni generati – prosegue il vicepresidente di Conftrasporto –  Innanzitutto attraverso una class action ma soprattutto sollevando dall’incarico chi ha assunto una simile decisione. Ora si tratta di verificare se le cose sono andate come descritte dal CEO di Aspi oppure no. Anche in questo caso, delle due l’una: si manda via chi ha emanato una disposizione ‘mirata’ o si chiede conto all’amministratore che ha fornito una ricostruzione non rispondente al vero e infamante per il ministero. ‘Tertium non datur’”.

A conclusione della nota Conftrasporto ha chiesto con determinazione l’individuazione di un responsabile per lo stallo della viabilità ligure poiché “gli italiani hanno il diritto di sapere perché questo è avvenuto” visto che non solo le imprese hanno subito danni ma anche “i conducenti e gli utenti hanno vissuto condizioni insostenibili”.

Le conseguenze più gravi di tutto ciò si sono inevitabilmente riversate sulla competitività del nostro Paese, già duramente colpito dalla pandemia con previsioni di crollo del PIL che, ad ora, sfiorano -12%.

Stando alle parole del CEO di ASPI la situazione dovrebbe migliorare sensibilmente entro le prossime settimane, cioè fino a quando non saranno garantite due corsie per senso di marcia.

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