“Dopo l’emergenza Covid-19 e ancora in una fase di ripresa lentissima, il Paese non può permettersi ulteriori danni al sistema economico.  Il “caso Liguria” sta, di fatto, paralizzando l’intera economia del Nord. Due dati su tutti: il 50% della logistica italiana passa da quel territorio. Un’ora di ritardo in più degli oltre 30mila camion che ogni giorno attraversano il nodo di Genova costa alle imprese circa 2 milioni di euro”.

Così esordisce la nota congiunta tra Confcommercio e Conftrasporto, con cui le due associazioni di categoria sono tornate sulla drammatica situazione della viabilità in Liguria.

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Caos Liguria, per Conftrasporto serve incontro urgente

“Se non si vuole mettere in ginocchio il sistema produttivo nel suo complesso e, in particolare, il commercio, il turismo, i servizi, i trasporti bisogna sbloccare subito questa situazione”

Tuona così la nota.

“Confcommercio e Conftrasporto chiedono, pertanto, un intervento normativo urgente sulla verifica e la manutenzione delle gallerie. Sono disponibili, fin da ora, a un incontro al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per trovare una soluzione in tempi brevissimi”.

La circolare del Mit sulla sicurezza delle gallerie e i metodi innovativi per la loro ispezione

Con una circolare emanata l’altro ieri, il Mit aveva comunicato di aver introdotto la possibilità di utilizzare metodi innovativi. Metodi, come la misurazione col laser o il monitoraggio geo-radar, per “favorire l’accelerazione del piano di verifiche in corso lungo la rete autostradale ligure”. In più, la possibilità di introdurre inoltre “una gestione condivisa delle emergenze. Gestione resa possibile grazie a protocolli d’intesa e tavoli permanenti presso le Prefetture con tutti gli interlocutori, istituzionali ed operativi, del territorio interessato”.

Soluzioni che, a giudicare dai toni con cui Conftrasporto ha comunicato la necessità di un incontro risolutore, non sono bastate.

La De Micheli aveva infatti affermato che si potevano “trovare le modalità per accelerare le verifiche e ogni soluzione possibile per limitare i disagi”. Ha però anche ribadito che non si può “accettare il rischio che si ripetano i tragici eventi del passato”.

“Abbiamo potenziato i treni, abbiamo fatto sospendere alcuni cantieri non autostradali per agevolare la viabilità. Voglio essere chiara su una cosa: non potevamo rinviare i controlli, come qualcuno ci chiede, perché non si può mettere tra parentesi la sicurezza”. Ha ribadito la ministra in un altro tweet. 

Una regione che non conosce pace

Una regione, la Liguria, che in queste settimane burrascose non conosce davvero pace.

Ieri è stata un’altra giornata di passione per le autostrade liguri. Sulla A26 un serpentone di auto e tir lungo 16 chilometri si è formato a causa dei lavori tra Ovada e il bivio per la A10.

Non è andata meglio sull’A12, con forti disagi registrati soprattutto intorno ai caselli di Genova già in prima mattinata a causa del ritardo della loro apertura.

Un caos che, inevitabilmente, si è riversato anche sul porto della città: emblematica è la defezione del colosso dei container Cosco che, in una lettera inviata ai suoi clienti, aveva sconsigliato di utilizzare lo scalo del capoluogo ligure, consigliando altri porti italiani. Come se non bastasse ora si è aggiunta anche la polemica sulla concessione (provvisoria) ad Aspi del nuovo ponte sul Polvcevera. Una sequela di complicazione che sembra davvero non avere mai fine

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