L’hi-tech per battere il dumping. La proposta dell’UE
Sono 3,6 milioni, nell’Ue, le persone che lavorano al volante. E per loro sono in vista cambiamenti sostanziali che dovrebbero mettere fine, almeno nelle intenzioni, al dumping sociale che oggi affligge l’intero settore. Nella proposta del Parlamento europeo, fatta prima delle elezioni di maggio, a ‘tagliare la testa al toro’, ovvero ai prestigiatori del cabotaggio, […]
Sono 3,6 milioni, nell’Ue, le persone che lavorano al volante. E per loro sono in vista cambiamenti sostanziali che dovrebbero mettere fine, almeno nelle intenzioni, al dumping sociale che oggi affligge l’intero settore. Nella proposta del Parlamento europeo, fatta prima delle elezioni di maggio, a ‘tagliare la testa al toro’, ovvero ai prestigiatori del cabotaggio, dovrebbe essere la tecnologia, peraltro già presente nei tachigrafi di ultima generazione che localizzano i veicoli.
Paga localizzata, l’autista sarà pagato in funzione del Paese di trasferta
Si profila infatti il concetto di ‘paga localizzata’: con il cabotaggio autorizzato solo per tre giorni (non più sette), l’autista in viaggio all’estero sarà retribuito con (almeno) la paga oraria minima prevista in loco. Per capire, il solito polacco che col bilico va e viene carico di frutta tra Valencia e Milano, nei tre giorni autorizzati per il cabotaggio non riceverà la misera paga polacca, ma quella in vigore in Spagna, Francia o Italia, a seconda di dove ha fatto più ore in giornata.
Basta pausa lunga sul camion. Bonus per chi rientra venerdì o sabato
Altro punto chiave, il divieto definitivo e totale di trascorrere la pausa lunga da 45 ore a bordo camion, pur fermo. E, per gli autisti sulla via del rientro il venerdì o il sabato, un bonus di due ore di guida per tornare a casa, da compensare poi nelle ore di guida della settimana seguente. Qualcosa comincia a muoversi.