L’ennesima stangata pedaggi, tirata nonostante le elezioni
Nessuna attenzione al mondo dell’autotrasporto in campagna elettorale, oltre che quasi nulla sul cruciale tema dei trasporti in generale. In compenso, l’ennesima stangata dei pedaggi, ormai tradizionale regalo di inizio anno a una categoria già fin troppo bistrattata. Non si può dire che il 2018 si sia aperto nel migliore dei modi, anche considerata l’incredibile serie […]
Nessuna attenzione al mondo dell’autotrasporto in campagna elettorale, oltre che quasi nulla sul cruciale tema dei trasporti in generale. In compenso, l’ennesima stangata dei pedaggi, ormai tradizionale regalo di inizio anno a una categoria già fin troppo bistrattata. Non si può dire che il 2018 si sia aperto nel migliore dei modi, anche considerata l’incredibile serie di gravissimi incidenti stradali che hanno visto protagonisti, loro malgrado, numerosi conducenti di veicoli industriali.
Diversi incidenti, tra cui quello che è costato la vita a 6 persone morte carbonizzate nel rogo di una cisterna carica di benzina, che sono avvenuti proprio in autostrada. Eppure la stangata dei autostradali è stata pesante oltre che non giustificata, tanto da provocare la reazione unanime di sdegno da parte delle associazioni.
Il caro-pedaggio colpisce dappertutto
Rincaro medio del 2,74 per cento e maggiori spese per le imprese di autotrasporto di oltre 300 milioni di euro. Ma la vera stangata è nascosta: più 13,9 per cento sulla Milano-Genova, fino alla tratta da Aosta Ovest a Morgex, pedaggio da 5,6 a 8,4 euro, con più del 50 per cento aumento di aumento.
Passando per la A 24 Roma-L’Aquila-Teramo e l’A 25 Roma-Pescara (più 12,9), tanto che il governatore Nicola Zingaretti ha scritto su Twitter: «L’aumento dei pedaggi sulla A 24 è una vera follia. Faremo opposizione con ogni mezzo, bisogna creare un fronte comune dei cittadini pendolari. Incontrerò il ministro dei Trasporti Delrio con l’obiettivo di fermare questo rincaro». Senza peraltro fare riferimento agli autotrasportatori, che forse in termini elettorali sono considerati meno appetibili della categoria pendolari.
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