L ’ecobonus uscito dalla porta rientra dalla finestra, anzi dall’oblò, col nuovo nome: Marebonus, che permette di non confonderlo con i contributi destinati alle ristrutturazioni, in chiave ecologica, dell’edilizia residenziale.

La legge di Stabilità 2016 lo reintroduce per tre anni, stanziando 45,4 milioni di euro per il 2016, 44,1 per il 2017 e 48,9 per il 2018. Sulle concrete modalità di attivazione della misura la Direzione generale del trasporto stradale ha avviato consultazioni sia con i trasportatori che con gli armatori, e le autorità di gestione della portualità. Si vuole infatti evitare che, in attesa che la Ue produca un organico provvedimento in materia, la misura venga bollata come un modo per distorcere la concorrenza, sia tra trasportatori che tra modalità di trasporto.

Potranno beneficiare dell’incentivo sia i nuovi servizi marittimi per il trasporto combinato delle merci, sia quelli già esistenti per attuare un miglioramento dei servizi. Ma c’è chi osserva che il prezzo del gasolio sotto controllo potrebbe giocare a sfavore del rilancio della misura. A favore, invece, i controlli sulle ore di guida che dovrebbero divenire più severi, visto che il Marebonus consente di capitalizzare il periodo di riposo di cui gode, sulla nave, il trasportatore.

Nella legge di Stabilità si prevede anche un contributo per il trasporto combinato strada-rotaia di 20 milioni l’anno per il triennio 2016-2018, destinato ai servizi di trasporto ferroviario intermodale in arrivo o in partenza dai nodi logistici e portuali. Ma si prevede anche che proprio al trasporto combinato strada-rotaia si possa destinare una parte delle risorse che sono già state stanziate dalla legge di Stabilità 2015 per l’autotrasporto. Quei 250 milioni di euro l’anno resi strutturali nel 2015, e che presentano una parte di risorse di difficile spendibilità nei tempi previsti.

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