Autotrasportatori snobbati dalle forze politiche impegnate in campagna elettorale. Non è una novità. Ma le associazioni stavolta rispondono con un programma unitario, che contiene le proposte per lo sviluppo e la competitività delle imprese italiane. E questa si che è una novità, viste le divisioni che da sempre caratterizzano Unatrans. E importante, perché può fare aumentare il peso specifico della categoria in vista di vertenze che non saranno facili. Dal canto suo Anita, che rappresenta le imprese più grosse e non fa parte di Unatrans, ha presentato le sue proposte.

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Tornando alla rediviva Unatrans, articola in cinque punti il suo programma. Si parte dalle cruciali questioni europee, Pacchetto mobilità presentato dalla Commissione e attualmente in discussione al Parlamento in primis.

Mettere in campo tutta la Road Alliance

“È necessario che l’Italia mantenga una posizione netta di contrasto alla concorrenza sleale e al dumping sociale, facendo leva sull’alleanza con gli altri Paesi della Road Alliance – si legge nel documento. Principali richieste, l’omogeneizzazione dei trattamenti economici, sociali e normativi dei lavoratori e dei costi a carico delle imprese di autotrasporto dei diversi Paesi Ue, e il contrasto a ogni ipotesi di ulteriore liberalizzazione del cabotaggio stradale.

Al numero due, la regolarità del mercato e la semplificazione burocratica, con l’effettiva funzionalità del portale Regolarità Albo, la razionalizzazione normativa, il contrasto alle cooperative spurie, la piena operatività degli uffici della Motorizzazione.

Non tagliare i rimborsi su accise e pedaggi

Segue la governance del settore. Unatrans chiede di rafforzare il ruolo del Comitato centrale dell’Albo e di ripristinare la Consulta generale dei trasporti e della logistica. Altro punto, e non al primo posto come forse sarebbe accaduto qualche anno fa, i fondi strutturali per l’autotrasporto, con la richiesta di non tagliare i rimborsi su accise e pedaggi autostradali e le deduzioni forfettarie per le spese non documentate.

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