C’era anche Kofi Annan, per dieci anni (fino al 2007) Segretario Generale delle Nazioni Unite, e oggi ambasciatore della Fondazione che porta il suo stesso nome, all’anteprima mondiale della nuova generazione dei pesanti Scania, andata in scena nel tardo pomeriggio di martedì 23 agosto, con tanto di diretta streaming mondiale, nell’ambito del Sustainable Transport Forum, nell’elegante cornice del Grand Palais di Parigi affollato da 1.500 selezionati ospiti.

Si è trattato di un battesimo travestito da evento, giustamente sottolineato con orgoglio come forse mai è accaduto prima nella storia del costruttore svedese. La nuova generazione di autocarri e servizi è il frutto di dieci anni di attività di ricerca e sviluppo, altrettanti milioni di chilometri di test, e soprattutto di un investimento di due miliardi di euro, «il più grande che Scania abbia effettuato nei suoi 125 anni di storia» ha detto Henrik Henriksson, presidente e Ceo del marchio di Södertälje. Numeri che sottolineano lo sforzo e al tempo stesso anche l’obiettivo del Grifone, ovvero quello di mettere da oggi nelle mani della propria clientela uno strumento di business capace di assicurare una redditività sostenibile indipendentemente dal tipo di mission. I nuovi pesanti Scania, ha quindi ribadito Henriksson «non sono soltanto una generazione di veicoli, ma anche un insieme unico e intelligente di soluzioni sostenibili sotto forma di prodotti e servizi».

Poco è stato svelato circa le caratteristiche nel nuovo modello. Evidente tuttavia come l’elemento distintivo delle gamma Scania per il lungo raggio -cui seguiranno nei prossimi mesi le versioni per la distribuzione e la cantieristica- è la cabina. Interamente riprogettata in collaborazione con Porsche Engineering, tra le 24 diverse varianti previste a regime, viene adesso proposta anche nell’inedita versione S (accanto alle tradizionali R) con pavimento completamente piatto. Cambia radicalmente anche il volto dell’ammiraglia del Grifone che accentua il motivo a V della calandra ampiamente rinnovata nello stile e nel design. Nuova forma anche per i gruppi ottici disposti non più in posizione orizzontale, bensì leggermente inclinati. Si è lavorato ovviamente anche sull’aerodinamica: in questo senso, la minore resistenza all’avanzamento garantisce una riduzione dei consumi del 2 per cento. Che combinato con il 3 per cento ulteriore assicurato, grazie agli aggiornamenti apportati, a tutte le cinematiche diesel, vale un risparmio complessivo medio fino al cinque per cento.

E a proposito di motori: l’offerta per la nuova generazione Scania verterà sul sei cilindri di 13 litri (solo Scr) nelle versioni da 410, 450 e 500 cv e sul 16 litri V8 di 90 gradi (in questo caso con Egr più Scr) nelle tarature di 520, 580 e 730 cv.

Sempre a proposito di cinematica, un’interessante novità è rappresentata dall’introduzione del sistema di frenata dell’albero secondario di serie nei cambi Opticruise automatici, grazie al quale Scania dimezza il tempo di innesto di marcia. Anche il cruise control adattivo è stato rielaborato ed è ora in grado di gestire diversi livelli di velocità fino all’arresto completo del veicolo.

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