La logistica del vaccino: le sfide del prodotto che ci traghetterà fuori dalla crisi del Covid-19. Il primo appuntamento di Zerogradi 2021
Direttamente dagli studi di Telenord a Genova, la nuova cornice da cui verranno trasmessi gli appuntamenti organizzati da evenT, i direttori delle testate Vado e Torno e Trasportare oggi in Europa Maurizio Cervetto e Luca Barassi, come di consueto, hanno dato il via al dibattito del primo evento di Zerogradi 2021, il ciclo di incontri […]
Direttamente dagli studi di Telenord a Genova, la nuova cornice da cui verranno trasmessi gli appuntamenti organizzati da evenT, i direttori delle testate Vado e Torno e Trasportare oggi in Europa Maurizio Cervetto e Luca Barassi, come di consueto, hanno dato il via al dibattito del primo evento di Zerogradi 2021, il ciclo di incontri dedicato alla catena del freddo, presentando gli ospiti e ringraziando gli sponsor, ovvero Mercedes-Benz Trucks Italia, Thermo King e Certiquality. Gli interventi sulla logistica del vaccino da parte degli attori della filiera dei trasporti, dai produttori dei camion alle associazioni di categoria fino alle imprese di logistica (consultabili nel video a questo indirizzo o nel video qui sotto) hanno fotografato lo stato del settore alla luce dell’enorme campagna vaccinale indetta dallo Stato. Sullo sfondo una domanda: la logistica del vaccino ha solo un ruolo sociale o può rappresentare anche un’occasione di business per la filiera?
Zerogradi 2021, si inizia con la logistica del vaccino. La sfida del secolo
Paolo Volta, giornalista e ‘Logistico dell’anno 2019’, volto già noto tra gli utenti della piattaforma, ha esordito facendo una panoramica del mercato farmaceutico in Italia, che nel 2019 ha fatturato ben 34 miliardi di euro. Un settore che rappresenta una sfida enorme per la logistica che, nel solo 2019, ha dovuto movimentare più di 343 milioni di chili di farmaci. Volta ha poi illustrato i modelli scelti a livello governativo per la distribuzione del vaccino.
È seguito l’intervento di Mauro Bonaretti, membro dello staff del Commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, che ha tratteggiato il quadro della distribuzione del vaccino nel nostro Paese. Le tipologie di vaccini sono sostanzialmente due, a cui corrispondono due diverse metodologie distributive: quella per la consegna dei vaccini a temperature estreme (-70° Celsius), ovvero Pfizer, gestito dall’azienda produttrice che ha quindi consegnato il prodotto direttamente ai 295 presidi ospedalieri, già dotati delle unità frigorifere per il suo mantenimento. E poi il modello “Hub & Spoke”, ovvero quello per i vaccini la cui temperatura di conservazione oscilla tra i 2° e gli 8°, che prevede l’arrivo in un solo centro, ovvero a Pratica di Mare gestito dall’Esercito e dall’Aviazione, e il seguente smistamento nei centri indicati dalla Aziende di Tutela della Salute (ATS) regionali. In sostanza, lo Stato fornisce i vaccini alle Regioni e queste lo distribuiscono sul territorio, pianificando l’ultimo miglio.
Le modalità di trasporto del vaccino Covid-19 in Italia
Domenico Andreoli, Head of Marketing, PR & Homologations di Mercedes-Benz Trucks Italia, ha ribadito che per assicurare un trasporto delicato e importante come quello dei vaccini si debba puntare sulla connettività di ultima generazione installati sui veicoli pesanti. In questo senso, la Stella offre il servizio “Mercedes-Benz Uptime”, un servizio digitale che mette in connessione continua il mezzo con l’hub del cliente per garantire la massima operatività, più che mai necessaria in un trasporto delicato come quello dei vaccini che richiede velocità e mantenimento di alti standard qualitativi.
Rispondendo a Bonaretti, Paolo Uggè, Presidente di Conftrasporto, ha detto che si è perso troppo tempo nell’organizzazione della logistica del vaccino, ricordando come già a novembre aveva inviato una lettera alle istituzioni al fine di organizzare per tempo la distribuzione del vaccino direttamente con gli operatori specializzati. Secondo Uggè, la logistica del farmaco non è stata affrontato nel modo adeguato, ricordando come il Piano Nazionale della Logistica, aggiornato per l’ultima volta nel 2006 dal Cipe, già prevedeva un sistema ad hoc per i farmaci, in grado di far fronte alle esigenze dei cittadini. Iniziativa poi accantonata e mai più ripresa. Con l’arrivo del Covid, la situazione si è ripresentata in tutta la sua drammaticità ed è stata affrontata in modo troppo superficiale.
L’importanza delle certificazioni per garantire la qualità dei prodotti
A questo punto Sandro Pietramala, QHSE & Logistics Manager di Savino Del Bene S.p.A., colosso della logistica con un ramo dedicato all’industria farmaceutica, ha ribadito la complessità del mondo farmaceutico, settore in cui produzione e distribuzione sono strettamente collegate. Il prodotto deve infatti arrivare a destinazione mantenendo standard qualitativi alti. Ed è qui che entrano in gioco gli standard utilizzati dagli operatori per mantenere qualità, come la GDP (Good distribution practice). Pietramala ha infine ribadito il ruolo fondamentale svolto dalle competenze che le istituzioni hanno messo da parte: un’occasione mancata per la logistica del vaccino.
Mila de Iure, Direttore generale di Assoram, ha ribadito come con la filiera, nonostante abbia saputo reggere negli anni le esigenze della salute pubblica, le istituzioni non abbiano voluto dialogare. Un problema di metodo. Nel piano di distribuzione vaccinale non si sono capite a fondo le dinamiche della struttura operativa (personale, tracciabilità, anticontraffazione). A tale proposito, Assoram ha proposto un documento contente i nodi critici della distribuzione vaccinale, dagli hub portuali e aeroportuali fino alla struttura dell’ultimo miglio: silenzio totale, tanto che non si sa nemmeno se siano state effettivamente prese in carico. De Iure ha ribadito che lo spreco delle competenze l’Italia non può permetterselo poiché ripartire da zero è difficile.
Parole a cui Bonaretti ha replicato affermando che l’Italia non è in ritardo nella somministrazione, semmai sono i vaccini a mancare: quello AstraZeneca è stato approvato con restrizioni (sull’età) mentre quello Jhonson&Jhonson deve ancora ottenere il via libera. A testimoniarlo, quanto detto da Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Europea, che si è complimentata con l’Italia per l’efficacia del metodo. Mentre le associazioni di categoria non sono state delegittimate, ma la scelta è ricaduta su soggetti pubblici (Esercito e Poste Italiane) per collegare Pratica di Mare ai punti indicati dalle regioni.
Le normative europee e gli sforzi industriali per affrontare la sfida del vaccino
Ma Gianni Cramarossa, Industry Manager per la Logistica di Certiquality, è ritornato sull’importanza degli standard qualitativi, richiamando la linea guida dell’Unione Europea del 2001, adottata proprio come criterio efficace per una buona gestione del processo logistico di settore. E, visto che esiste già un sistema attivo ed efficiente, sorprende che in una situazione di emergenza si sia scelta una modalità che si sta costruendo da zero.
Bruno Fusciani, Global Commercial Leader Marine and Cold Storage Solutions di Thermo King, ha parlato dell’importanza che l’industria sta giocando nei processi innovativi che interessano il settore della logistica farmaceutica. Settore in cui Thermo King è attiva da decenni, con soluzioni sempre più efficienti tra cui, per esempio, i container refrigerati, adatti anche al trasporto del vaccino. Fusciani è poi tornato sulla questione delle certificazioni, fondamentali per garantire una catena del farmaco (e del vaccino) sicura dal punto di partenza a quello di arrivo. Un aspetto in cui anche la trasparenza da parte degli attori coinvolti gioca un ruolo fondamentale.