La crisi delle Motorizzazioni – Se a Cagliari a marzo 2018 prenoti la revisione di un veicolo industriale, la fai a novembre del 2019. Se sei a Brescia, la situazione non migliora di molto: con la prenotazione a dicembre si andava a luglio di quest’anno, ma chi cercherà una revisione a luglio potrebbe finire a fine 2019. La situazione è grave un po’ dappertutto: anche nel Lazio, per fare un altro esempio, si segnalano attese bibliche.

La crisi delle Motorizzazioni

In tempi di elezioni politiche l’autotrasporto si trova, come sempre d’altra parte, non solo snobbato dalle forze politiche, ma anche alle prese con carenze della burocrazia così strategiche da rischiare di compromettere i bilanci delle aziende.

Il problema è che gli organici delle motorizzazioni, dimagriti grazie alla spending review, non sono in grado di affrontare i carichi di lavoro, che stanno aumentando a causa dei pregressi non smaltiti. Prendiamo quella di Brescia, una delle zone a maggior tasso industriale in Italia. Ecco la situazione descritta dal presidente della Fai di Brescia, Sergio Piardi e quello regionale per la Lombardia, Antonio Petrogalli: «La Motorizzazione di Brescia è alle prese con una cronica penuria di funzionari (su un organico di 80 ce ne sono solo 30, di cui tre andranno a breve in pensione), nonostante il reintegro degli otto ingegneri sospesi a seguito di problematiche relative alle revisioni. Abbiamo incontrato Lorenzo Loreto, il direttore, per chiedere chiarimenti in merito alle operazioni di revisione per i veicoli pesanti, obbligatoria ogni anno. E abbiamo avuto la conferma: il personale attualmente in forza nel 2018 potrà effettuare soltanto la metà delle revisioni ai veicoli immatricolati e circolanti a Brescia (trasporto merci e persone). A condizione, tra l’altro, che si adoperi anche per le sedute esterne, effettuandole nelle ore di straordinario».

Una valanga di revisioni e in più i mezzi agricoli

Situazione disastrosa, insomma, soprattutto per i veicoli che devono essere assolutamente revisionati, pena l’impossibilità di caricare. Ancora Piardi e Petrogalli: «Stiamo parlando di circa il 30 per cento del parco circolante bresciano tra veicoli Adr, eccezionali, quelli che fanno l’internazionale e che partecipano agli appalti delle pubbliche amministrazioni (già, perché il paradosso è che le amministrazioni chiedono veicoli revisionati per le loro attività, ma non danno la possibilità di effettuarle). Poi si aggiungono tutti quelli che devono ripetere la prova (nei 30 giorni dalla prova negativa, come stabilito dal Codice). Dulcis in fundo, da giugno 2018 dovranno essere revisionati anche i mezzi agricoli che vanno su strada, che prima non avevano questo obbligo».

La crisi delle Motorizzazioni

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