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«Una opportunità per gli italiani, un grande colpo di acceleratore», così Pierre Lahutte, Presidente Iveco, ha commentato la firma del memorandum tra Fca, Iveco e Snam per la promozione della rete dei distributori di metano in Italia avvenuto il 5 ottobre scorso a Roma.

«Dopo lo scandalo del diesel c’è davvero voglia di alternative. E il gas è quella più a portata di mano», spiega Lahutte, «C’è però il collo di bottiglia delle stazioni di rifornimento sia per il Cng che per l’Lng. Con l’accordo, Snam si propone di ampliare una rete che in Italia comunque non è male. Così, si potrà aiutare la diffusione dei veicoli a gas. Veicoli che danno un triplo beneficio: sostenibilità per l’ambiente perché abbassano le emissioni di CO2 e eliminano il particolato, sostenibilità economica perché il gas costa meno del gasolio e poi danno forza a una filiera tecnologica, quella dei motori a gas, in cui l’Italia è fortemente avanzata».

Quindi, Snam investirà 200 milioni di euro nei prossimi 5 anni per lo sviluppo della rete di distributori di gas metano. E Iveco?

Anche noi abbiamo un programma di sostegno all’investimento nella rete. A Torino faremo una stazione Lng nel nostro stabilimento e lo stesso a Lione. Abbiamo poi identificato dei siti anche in Germania e già installato un distributore Lng a Ulm. In questo modo supportiamo e stimoliamo autotrasportatori fornitori, come Petra e Pellegrinelli, che usano veicoli a gas».

Visto che il memorandum è firmato anche da Fca, si privilegerà l’auto, quindi il Cng (metano compresso)?

Snam ha intenzione di investire sia sulle auto sia sui veicoli commerciali perché si aspettano un ritorno da entrambi. Quindi, stazioni di servizio anche per camion, Cng e Lng».

I tempi di rifornimento sono ancora lunghi?

«Assolutamente no. Oggi per fare il pieno di metano ci vuole un minuto e mezzo. Se la stazione è progettata per rifornire i camion, quindi, si fa prima che a fare gasolio con l’ulteriore vantaggio di non sporcarsi le mani e di non sentire alcun odore. Gli autotrasportatori che usano il metano sono molto contenti perché il camion è più silenzioso e le operazioni di rifornimento sono molto più pulite».

Per Lahutte, quindi, la strada imboccata dall’Iveco è quella giusta: «Vediamo che tutta l’Europa si muove. Abbiamo consegnato dei veicoli anche in Germania e le vendite sono superiori alle aspettative. Tanto che le stiamo un po’ rincorrendo con la produzione. Il metano quindi è una realtà e non solo una promessa».

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