Isuzu D-Max N60, il tuttofare giapponese che punta in alto
La pandemia avrà pure rallentato il suo viaggio verso l’Europa ma, come si suol dire, alla fine ce l’ha fatta. Un percorso che ha visto l’Isuzu D-Max N60, nuova versione dello storico van della Casa di Tokyo, partire dalla Thailandia dove è stato presentato a novembre dello scorso anno, passare per la Norvegia (il primo […]
La pandemia avrà pure rallentato il suo viaggio verso l’Europa ma, come si suol dire, alla fine ce l’ha fatta. Un percorso che ha visto l’Isuzu D-Max N60, nuova versione dello storico van della Casa di Tokyo, partire dalla Thailandia dove è stato presentato a novembre dello scorso anno, passare per la Norvegia (il primo mercato del Vecchio Continente che l’ha ospitato) ed infine approdare in Italia a settembre.
Isuzu D-Max N60, obiettivi al top
L’obiettivo è di quelli ambiziosi. Diventare il nuovo punto di riferimento nel settore dei pick-up con portata utile fino a 1 ton. Una categoria popolata da agguerritissimi rivali. E il nuovo D-Max N60 scende in campo con un arsenale di novità di tutto punto, pronto a dare battaglia e a superare nuovi limiti.
Dalla sicurezza – con l’aggiunta di radar posteriori che portano in dote la funzionalità di indicatore di angolo cieco (BSM) e di presenza del traffico posteriore (RCTA) – al comfort, passando per capacità di traino e portata.
Cambiamenti e aggiunte che il colpo d’occhio iniziale mette subito in evidenza, grazie a un design, sia interno che esterno, in larga parte ripensato.
Chiariamoci: la fisicità del D-Max resta ed è ancora ben riscontrabile nelle forme del nuovo N60.
Presenti dunque le versioni che già abbiamo imparato a conoscere: Single, Space e Crew con relative specificità. Ora le linee sono più taglienti e danno al veicolo quel tocco di aggressività in più rispetto al passato.
Il nuovo design degli interni e degli esterni
La struttura della cabina, del telaio e delle sospensioni è stata rivista. A beneficiarne, in primis, leggerezza e robustezza, garantite da alcune aggiunte come una traversa addizionale del telaio (che aumenta anche la sicurezza generale) o un triangolo della sospensione riposizionato più in alto per ridurre il rollio in curva.
Ovviamente, non è finita qui: il pick-up jap, grazie all’aggiunta di nuove guarnizioni interne su portiere e montante centrale, rivoluziona completamente il concetto di insonorizzazione dell’abitacolo. Che, per l’occasione, è diventato ancora più ampio e spazioso.
I fanali, sia frontali che posteriori, hanno una geometricità più marcata e, nel complesso, riescono a far spiccare di più le componenti di vetro interne. Inoltre, per quanto riguarda le luci frontali, i fanaletti integrati nel paraurti sono diventati due: il doppio “taglio” della carrozzeria in cui sono inseriti, insieme ad alcuni ritocchi effettuati sul cofano e sul tettuccio, vanno a migliorare l’aerodinamica che, in questo modo, contribuisce a ridurre consumi e fruscii indesiderati.
Off-road, una vocazione lontana nel tempo
Se la capacità di traino del nuovo D-Max N60 rimane di 3500 kg (rimorchio frenato), ad aumentare ora è il peso scaricabile sugli assali rispetto al modello precedente: 100 kg in più su quello anteriore e 40kg sul posteriore. Aumentata di 100 kg anche la ptt, che ora passa a 3100 kg. La portata utile arriva superare il valore di 1 ton.
Ma quello che gli ingegneri si sono prodigati nel mantenere è, senza dubbio, l’anima da fuoristrada del D-Max, vero marchio di fabbrica del pick-up jap.
Le altezze del cofano motore e del cassone aumentate contribuiscono a “sollevare” ancora di più il veicolo da terra. Un habitat naturale, quello dell’offroad, rimarcato anche dal miglioramento degli angoli di attacco: davanti sono di 30,5° e dietro di 24,2°, grazie alle modifiche apportate al paraurti posteriore che ora è integrato direttamente nella carrozzeria.
Per garantire ancora più versatilità nei tratti più selvaggi sono stati riprogettati anche il sistema di aspirazione e lo sfiato del differenziale, in gradi di assicurare una capacità di guado fino a 800mm.
Il powetrain, fedele alla tradizione Isuzu
Il motore, dal canto suo, porta avanti la tradizione mantenendo la stessa architettura del modello precedente, il 4 cilindri RZ4E. Un powertrain in grado di sprigionare 120 kW di potenza con 164 cv e una coppia massima di 360 Nm tra i 2000 e 2500 giri. Coppia che, tra le altre cose, può essere garantita anche nelle situazioni più difficili grazie al blocco meccanico del differenziale posteriore, i cui componenti sono stati rinforzati proprio per migliorare il già raffinato sistema di trazione 4×4.
Tuttavia, anche qui, qualche accorgimento extra come l’aumento della massima pressione di iniezione del carburante al 25%, o l’introduzione di una serie di novità legate ai sistemi SCR e EGR a bassa pressione (senza dimenticare lo Start&Stop). Stando ai test effettuati con il nuovo standard NEDC il nuovo D-Max N60 consuma 7.3/100km ed emette 191g/Km di CO2 con il cambio manuale, 7.4 l/100km con emissioni pari a 195 g/km con il cambio automatico. Non male per una bestiola in grado di spostare più di 1000 kg.
L’infotainment dell’Isuzu D-Max N60 promette faville
Per quanto riguarda gli interni si riscontra un cruscotto completamente rinnovato, dotato di un display multi-informazione a colori da 4.2″ che mostra al conducente tutti i dati di funzionamento del veicolo (e non solo). All’occorrenza tutte le finiture possono essere personalizzate in pelle o con dettagli argentati. Il D-Max N60 è dotato di serie su tutti i modelli anche di comandi al volante con Bluetooth integrato e settaggi di Cruise Control e del limitatore di velocità.
Le versioni con cambio automatico hanno, in aggiunta, anche il Cruise Control Adattativo (ACC) e l’Assistenza Attiva al mantenimento della corsia (LKAS). Il pacchetto tecnologico è poi ulteriormente rinvigorito dal nuovo sistema multimediale DAB+. L’infotainment in questione ha in dote uno schermo touch da 7″ (per la versione F del pick-up) e da 9″ (versione FF) con funzionalità di connessione Bluetooth e Wi-Fi, in grado di eseguire Apple CarPlay, Android Auto, con MirrorLink e Miracast.