“Accelerare i negoziati sul Brennero”. Anche l’IRU sprona la Commissione UE
"Con l'impasse del Brennero ci troviamo di fronte a un problema estremamente serio", ha commentato Raluca Marian, EU Advocacy Director dell'IRU. "Un nuovo ciclo di negoziati dovrebbe essere organizzato al più presto. Se questo fallisce, la Commissione europea considerare la via giudiziaria".
Si fa sentire anche la voce dell’IRU, l’International Road Transport Union, a proposito della querelle in atto sulla direttrice del Brennero tra Italia (e Germania) da una parte e Austria dall’altra. Una questione amplificata dai divieti unilaterali all’attraversamento dei mezzi pesanti in determinati momenti imposti proprio dall’Austria, con l’effetto di ostacolare il trasporto merci lungo la direttrice, appunto, Sud-Nord Europa.
Proprio la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, non più tardi dello scorso luglio aveva posto l’accento sulla necessità di avviare un confronto tra le parti, con la mediazione della Commissione. Nulla di concreto da allora è successo, con il ministro italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha da poco annunciato il ricorso alla Corte di Giustizia europea proprio contro i divieti austriaci.
Il parere dell’IRU sul Brennero: “Negoziare al più presto”
Adesso l’IRU, insieme a diverse associazioni nazionali dei trasporti, ha inviato un’altra lettera alla Presidente della Commissione, esortandola a intervenire e ad accelerare il processo negoziale. Se necessario – questa l’opinione dell’IRU – la Commissione dovrebbe intraprendere un’azione legale contro l’Austria per risolvere la questione del Brennero.
“Con l’impasse del Brennero ci troviamo di fronte a un problema estremamente serio”, ha commentato Raluca Marian, EU Advocacy Director dell’IRU. “C’è una carenza di capacità nel trasporto merci su rotaia e nel trasporto combinato. Gli autotrasportatori che vogliono utilizzare il trasporto combinato si trovano di fronte a una situazione impossibile. Un nuovo ciclo di negoziati dovrebbe essere organizzato al più presto. Se questo fallisce, la Commissione europea considerare la via giudiziaria”.