Investimenti autotrasporto 2019-2020. Proseguono le politiche volte ad incentivare il rinnovamento del parco veicoli delle imprese di settore. Uno dei tasti dolenti della categoria, grazie ai nuovi stanziamenti, risulterà un po’ meno doloroso e più orientato verso lo slancio sostenibile: il Decreto congiunto MIT-MEF dello scorso 14 agosto è stato infatti recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Per il rinnovo veicoli , quindi, ulteriori 25,8 milioni di euro per il biennio in corso, il 2019-2020.

Stabilite dunque le modalità di erogazione delle risorse aggiuntive. Fanno parte della norma sugli investimenti autotrasporto 2019-2020. Norma che entra in vigore proprio oggi, 25 settembre 2020. Nel mirino, veicoli meno impattanti sull’ambiente e snellimento della viabilità. Tematica sulla quale sempre più spesso le imprese e le Amministrazioni comunali si scontrano, tra divieti e limitazioni.

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Investimenti autotrasporto 2019-2020, altri incentivi in aggiunta al fondo triennale

Un’ottima notizia per tutte le imprese.

Sintetizza Assotir, “che hanno in programma di rottamare veicoli per il trasporto di merci di classe Euro fino alla IV, con ptt pari o superiore a 3.5 ton. e, contestualmente, acquistare veicoli di nuova generazione di pari massa (CNG, LNG, ibrido, elettrico, motorizzazione termica)”.

Il nuovo stanziamento va ad aggiungersi agli altri 122 milioni.

Soldi che sono già stati destinati, dalla Legge di Bilancio, al fondo triennale per il rinnovo del parco circolante delle imprese di autotrasporto. Proprio recentemente, sono state pubblicate le modalità per fare domanda.

“Le risorse disponibili – spiega Assotir – sono state destinate nella misura del 50% per ciascuna annualità del biennio 2019-2020.

Vanno a sostegno di investimenti che ricalcano quelli già ben noti. La novità è che, a differenza della misura di incentivazione triennale, per questi 25,8 milioni di euro, la rottamazione di veicoli “vecchi” è infatti “conditio sine qua non” per l’incentivo al l’acquisto di nuovi. Questo, anche nel caso i veicoli acquistati siano dotati di motorizzazioni diverse e più performanti dell’Euro VI ( ibridi, elettrici, a gas)”.

La suddivisione dello stanziamento aggiuntivo

In particolare le somme saranno destinate:

  • per 6,45 milioni di euro alla radiazione per rottamazione di veicoli a motorizzazione termica. Fino ad euro IV di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 ton. Con contestuale acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, di veicoli nuovi di fabbrica, adibiti al trasporto di merci di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 ton a trazione alternativa a metano CNG, gas naturale liquefatto LNG, ibrida (diesel/ elettrico) e elettrica (full electric);
  • per 6,45 milioni di euro alla radiazione per rottamazione di veicoli pesanti a motorizzazione termica. Fino ad euro IV di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 ton. Con contestuale acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, di veicoli nuovi di fabbrica adibiti al trasporto di merci conformi alla normativa euro VI di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 ton, ai sensi di quanto previsto dall’art. 10, commi 2 e 3, del regolamento (CE) n. 595/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009.

I contributi per singolo veicolo avranno un importo che oscillerà tra i 2.000 e i 20.000 euro.

Definiti in modo crescente in base alla massa complessiva, alla tipologia del motore nonché alla classe anti inquinamento presenti sul mezzo. Le tipologie con i relativi importi sono indicate nelle tabelle che seguono:

I requisiti per gli investimenti autotrasporto 2019-2020

Ecco quanto precisa l’associazione di categoria nella nota cui ha sintetizzato la misura.

“Per evitare fenomeni di accaparramento, le imprese dovranno dimostrare che i veicoli oggetto di radiazione per rottamazione, a pena di inammissibilità, siano stati detenuti in proprietà o ad altro titolo. Questo, per almeno 3 anni precedenti all’entrata in vigore del Decreto.

Mentre i veicoli nuovi acquisiti con incentivo ministeriale non potranno essere alienati, concessi in locazione o in noleggio. Devono rimanere nella piena disponibilità del beneficiario del contributo per 3 anni (fino al 31 dicembre 2023). Pena la revoca del contributo erogato”.

“Nel caso di trasferimento della disponibilità dei beni oggetto degli incentivi nel periodo intercorrente fra la data di presentazione della domanda e la data di pagamento del beneficio, non si procede all’erogazione del contributo. In caso di fusioni, incorporazioni, conferimenti e regolarizzazioni ereditarie il contributo verrà invece erogato in quanto tali processi mantengono la continuità aziendale.

L’importo massimo ammissibile dei contributi è stabilito in 550.000 euro per singola impresa. Non è cumulabile con altri contributi pubblici per le medesime tipologie di investimento ed i medesimi costi ammissibili”.

Possibile rimodulazione se le allocazioni dei fondi risultano sbilanciate

“Nel caso l’impresa che si era “prenotata” non fornisca la prova del perfezionamento dell’investimento entro il termine ultimo fissato per la rendicontazione, essa decadrà dal proprio diritto di precedenza. Le risorse corrispondenti agli importi dei benefici che ad essa sarebbero spettati saranno riacquisite al fondo. Con possibilità di procedere ad ammettere in graduatoria i primi esclusi. Lo scorrimento della graduatoria avverrà in base alla data di proposizione dell’istanza.

Anche in questo caso, la ripartizione degli stanziamenti tra le varie misure potrà essere rimodulata. Questo, nei limiti degli stanziamenti disponibili, con decreto del direttore generale per il trasporto stradale e per l’intermodalità qualora, per effetto delle istanze presentate ed avuto riguardo agli esiti dell’attività istruttoria, si rendano disponibili risorse da un’area in cui le stesse si rivelano esuberanti a favore dell’area in cui le stesse risultino insufficienti.

Anche in questo caso sarà la RAM Spa, Ente strumentale del Ministero dei Trasporti, ad occuparsi della gestione della misura”.

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