La nostra chiacchierata con Claudio Zanframundo, responsabile EMEA di Thermo King per la divisione Truck, Trailer e Bus, nonché responsabile globale per il trasporto marino, ferroviario e aereo, parte da un riconoscimento che ha comprensibilmente inorgoglito non solo il manager italiano, ma anche tutto il gruppo Thermo King alla IAA di Hannover. Ci riferiamo al premio ricevuto nell’ambito del Trailer innovation award, nella categoria Sustainability, per l’Advancer Spectrum, l’unità di raffreddamento multi-temperatura di Thermo King.

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«Lo consideriamo un riconoscimento per l’impegno di Thermo King e di tutto il gruppo Trane Technologies per la riduzione delle emissioni di CO2. Un impegno che fa parte di un commitment più ampio nella riduzione delle emissioni globali di un gigatone entro il 2030 che abbiamo comunicato tre anni fa».

Un obiettivo importante, non c’è che dire. Ma come lo si persegue, concretamente?

Sviluppando una serie di prodotti elettrici, legati al recupero dell’energia, ma anche prodotti caratterizzati da un miglioramento del consumo di carburante, perché c’è ancora una fetta di mercato consistente legata a impianti ibridi con motori a combustione interna. L’AxlePower, per esempio, insieme alla serie Advancer elettrica multi-temperatura, sono tra quelli che ci stanno permettendo di proseguire su questa strada.

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Zanframundo (Thermo King): come cambia la struttura produttiva

Come sta cambiando la produzione, all’interno di Thermo King Europe, proprio sulla via di una più marcata elettrificazione?

C’è una bella sinergia tra lo stabilimento di Galway, molto incentrato sull’elettrificazione, e quello tedesco di Essen dove si trova il nostro centro di eccellenza per l’ibridizzazione del segmento trailer. Lì abbiamo sviluppato il design e produciamo i gruppi batteria e i sistemi di inverter per trasformare l’energia. Vediamo che aumenta l’interesse verso soluzioni innovative come l’AxlePower.

Ecco, che tipo di feedback state ricevendo da parte dei clienti su soluzioni complesse come questa?

Con i primi clienti che hanno acquistato un AxlePower collegato a un’unità Advancer ibrida abbiamo visto che l’utilizzo in elettrico arriva al 97%. Questo, secondo noi, agevola il passaggio all’elettrico puro, un po’ come chi si sposta dall’auto termica a quella ibrida, fino all’elettrico. Oggi abbiamo su mission comprese tra le 2.500 e le 3.000 ore di utilizzo all’anno un ritorno dell’investimento, nell’ordine dei tre anni e mezzo. Questo innesca un circolo virtuoso per cui più la domanda cresce, più riusciamo a rendere i costi competitivi.

La questione non banale dei costi

Per soluzioni elettriche, ma anche per sistemi come l’AxlePower, il costo può essere una barriera all’ingresso notevole. Cosa può fare un costruttore come Thermo King per abbattere un po’ questa barriera?

Ci sono due componenti. La prima è affrontare la resistenza psicologica da parte del cliente verso questo tipo di soluzioni. E poi, stiamo mettendo in pratica azioni diverse rispetto al solito, tramite forme di noleggio per esempio, o avvalendoci del supporto della nostra rete di dealer. Il noleggio non è il nostro ‘core’, ma fa parte del percorso di affiancamento al cliente sulle soluzioni ad alto valore rispetto a quelle tradizionali, con un costo e una modalità diversa rispetto a quelle che già conoscevano.

C’è, da parte dei vostri clienti, la necessità di rispondere a esigenze dei loro committenti, un po’ come succede nell’ambito dei veicoli?

Sicuramente c’è una domanda di trasporto più green da parte dei committenti finali, che chiedono prodotti a emissioni basse o nulle. Allo stesso tempo, i clienti devono guardare ai loro investimenti e al payback. Una soluzione come AxlePower è smart, perché consente di eliminare i consumi dell’unità diesel refrigerata recuperando l’energia generata dal veicolo, che viene immagazzinata nelle batterie.

Qual è il dubbio che più spesso manifestano i vostri interlocutori?

La domanda che spesso ci fanno è se c’è un impatto sul consumo complessivo del veicolo. Questo impatto è nell’ordine di 0,1 litri ogni 100 km, praticamente nullo, perché ha un sistema intelligente di funzionamento, che capisce qual è il momento ottimale per recuperare energia, come le frenate o la discesa. Tutto avviene in automatico. C’è un sistema di monitoraggio telematico della batteria residua e del sistema di recupero. Il controllo può essere fatto anche da remoto, da una sala di controllo. È il bello della digitalizzazione, che porta in questo caso benefici economici e ambientali.

Un passo indietro: Thermo King alla IAA 2024

Su cosa avete incentrato la vostra partecipazione alla fiera di Hannover?

La gamma E-Series lanciata alla IAA si rivolge al segmento che va dai van al medium truck fino a 26 tonnellate, coprendo quindi la gamma media a scendere. Avevamo fatto lo stesso con i trailer, con l’Advancer lanciato quasi tre anni fa e adesso abbiamo una gamma disponibile sia in elettrico, sia in ibrido.

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Sulla gamma elettrica che lanciamo adesso l’attenzione è stata su componentistica, aerodinamica, riduzione del peso. Non dimentichiamoci che ridurre anche solo di un chilo il peso dell’unità frigo vuol dire aumentare la portata utile di un veicolo e garantire al cliente una marginalità superiore.

In questo scenario, che ruolo gioca la digitalizzazione?

I prodotti di cui ho parlato sono associati a funzioni di tracciamento da remoto, con la possibilità di monitorare le temperature di utilizzo e le loro oscillazioni. Poter cambiare le impostazioni anche da una centrale operativa è un aspetto molto importante, così come il servizio di monitoraggio 24/7 che permette al cliente di avere la massima libertà e tranquillità. Di fatto, appena c’è un segnale di allarme, un’apertura porta o un movimento della temperatura sopra o sotto un certo range vengono subito attivati degli allarmi che permettono alla centrale operativa di riportare i setpoint dove richiesto, oppure allertare un centro di assistenza. Questo è particolarmente importante soprattutto per chi trasporta merce di alto valore, quindi nel settore farmaceutico, o componenti elettronici, per esempio. L’unione dell’elettrificazione con il digitale è quanto di più all’ordine del giorno, senza dimenticare l’aspetto dell’ottimizzazione dei consumi di carburante per chi utilizza ancora sistemi ibridi.

Diamo uno sguardo al mercato. Quello che viviamo è un momento non facile per le immatricolazioni, specialmente di trailer. Come vede la situazione attuale?

Il settore del trasporto refrigerato storicamente risente molto meno delle oscillazioni che interessano altri comparti, semplicemente perché la gente continua a mangiare, ad ammalarsi, la popolazione globale cresce e, soprattutto, invecchia progressivamente. Questo lo vediamo nella domanda attuale. Viviamo anche un momento di cambiamento delle esigenze dei clienti verso un trasporto più digitalizzato, con la massimizzazione dell’efficienza.

I committenti sempre più spesso chiedono la consegna delle merci con una tracciabilità completa, dall’inizio alla fine del processo. In questo, la digitalizzazione e l’expertise degli specialisti come Thermo King può fare la differenza perché riusciamo a dare al cliente la soluzione che cerca. Dal nostro punto di vista, insomma, quello del trasporto refrigerato è un business in salute, con una domanda che si fa più complessa perché non basta più fornire soluzioni, ma bisogna farlo in modo efficiente dal punto di vista energetico, con tracciabilità avanzata e servizio continuo 24/7.

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