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Paccar, il gruppo americano cui fa capo Daf, è il quarto costruttore mondiale di veicoli industriali, dopo Mercedes e i gruppi Volvo e Volkswagen, con quote del 40 per cento in Messico, del 27 in Usa e Canada, del 24 in Australia, del 15 in Europa e del 3 in Sudamerica (dati 2015).

«Ma nel 2016 siamo tornati a uno share in Europa del 16 per cento e siamo market leader nel segmento trattori con 18 mila veicoli», spiega Paolo Starace ad di Daf Italia, «Se guardiamo al mercato nazionale, la nostra quota sopra le 16 ton è del 12,3 per cento. Un mercato ancora fortemente dominato dai piccoli trasportatori con meno di 50 veicoli (sono il 92,5 per cento), dove la quota dei trattori è del 52 per cento e che, sopra le 6 ton, fa registrare un più 34 per cento (circa 5 mila veicoli in più) anche grazie al super ammortamento del 140 per cento, alla Sabatini e allo stop del rimborso accise per gli Euro 2».

Risultati che la Daf ha raggiunto con una accorta politica, sintetizzata nel Daf Transport Efficiency, che unisce alla solidità del prodotto l’assistenza all’autista su guida e comportamento e una serie di servizi pre e post vendita particolarmente accurati. «Nel 2016 con l’Eco Drive Tour abbiamo contattato 500 clienti e formato 120 autisti», spiega Starace, «Grazie al nuovo stile di guida proposto, si sono ottenuti risparmi del 10 per cento sui consumi e un aumento della velocità media dell’8 per cento. E questo è un buon viatico per entrare nelle flotte. Poi, i nostri venditori hanno a disposizione uno strumento digitale, l’Integrated Sales, che non solo configura il camion, ma basta un click per avere anche tutto il piano di assistenza (ci sono vari pacchetti) e di leasing, rate comprese. Addirittura, ti fa vedere il camion con i colori aziendali e si collega con gli allestitori».

Sulla rete di assistenza che ha quasi raggiunto i cento punti, Starace conferma l’approccio Daf di non avere concessionari di proprietà e di appoggiarsi massicciamente anche a officine autorizzate plurimandatarie. «Nella prospettiva a 5-10 anni le officine saranno sempre meno chiamate in causa e c’è un problema di fatturato minimo anche per loro. Comunque, col sistema Daf Truck and Trailer Parts (Trp) il fatturato ricambi è cresciuto del 13 per cento e la piattaforma e-commerce del 25. Ricordo che il prezzo del ricambio è lo stesso in tutta Europa e che il cliente finale paga a Daf e non all’officina/concessionario».

Sul fronte novità, Starace mette l’accento sulla connettività col primo step del sistema introdotto nella primavera 2016 che consente il controllo della flotta in tempo reale. Un sistema sviluppato internamente alla Daf ma con piattaforma aperta «In modo da consentire a chi ha flotte miste di usare un unico software», spiega Starace, «Si tratta comunque di un primo passo e ci saranno sviluppi interessanti». Mentre non ci sono ancora movimenti sul fronte carburanti alternativi «Anche se il gas comincia ad arrivare. Ma non c’è ancora un vero mercato. Poi c’è anche il problema del ritiro dell’usato a fine contratto», conclude Starace.

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