Con un evento dedicato, lo scorso 30 gennaio, il costruttore emiliano di prese di forza Interpump Hydraulics ha inaugurato un nuovo quartier generale a Sala Bolognese, in provincia di Bologna. Un investimento, quello della nuova casa dell’azienda leader nello sviluppo e produzione delle prese di forza, nel segno della sostenibilità, dell’innovazione e del benessere delle risorse aziendali, in primis quelle umane. Con 70 anni di storia alle spalle, Interpump Hydraulics ha voluto razionalizzare le risorse e orientarle alla ricerca e sviluppo. Un paradigma, quello della R&D, che Interpump intende declinare nelle forme e nei modi delle esigenze del mercato. Un driver alla base dell’affermazione di IPH nello scenario dei costruttori di camion e non solo.

L’erigendo quartier generale di Interpump si trova nelle vicinanze di Bologna, nella Motor Valley dell’Emilia Romagna. Un’area totale di 62.000 metri quadri, dei quali 24.000 mq verranno occupati dallo stabilimento, tra uffici e produzione, con ampi spazi dedicati alle aree verdi e un’importante superficie utile per garantire future espansioni. Un investimento di circa 30 milioni di Euro. Il nuovo stabilimento accoglierà, a partire dal 2025, tutto l’organico delle attuali sedi di Calderara di Reno (BO), dove si trova ora l’headquarter, e Bologna.

Interpump Hydraulics a Sala Bolognese

Il percorso che porterà alla realizzazione della principale sede produttiva e commerciale di Interpump Hydraulics si è reso possibile grazie al continuo supporto di Interpump Group, gruppo al quale l’azienda appartiene. Una costellazione di aziende manifatturiere in continua espansione.

«L’investimento nel nuovo headquarters è stato fortemente voluto e riveste un ruolo importante nel nostro piano di crescita internazionale. La realizzazione di questo complesso industriale permetterà oltre all’ampliamento della capacità produttiva anche un’appropriata sistemazione del nostro personale, con l’ambizione di creare un ambiente di lavoro piacevole ed aggregativo. La nuova sede accoglierà anche un reparto R&D ulteriormente rafforzato, dal momento che l’introduzione di nuovi ed innovativi prodotti è determinante nel mantenimento di una posizione di leadership nel nostro settore di riferimento. Solo così possiamo continuare a crescere e consolidare le relazioni storiche con i più noti costruttori di veicoli industriali e con tutti i nostri clienti. Tutto ciò con la massima attenzione alla sostenibilità ambientale, al fine di tutelare il futuro della nostra comunità e del nostro pianeta», ha detto Enrico Lo Greco, Presidente e CEO di Interpump Hydraulics.

Rispetto alle attuali sedi di Calderara di Reno e Bologna, il nuovo quartier generale di Interpump Hydraulics vedrà un aumento di oltre il 30% dell’area occupata, proprio a testimoniare la crescita costante che l’azienda sta vivendo negli anni sia in termini di fatturato che di collaboratori. Verrà ampliata l’area produttiva così come grande attenzione verrà posta al reparto R&D, attraverso un potenziamento della struttura per prove sperimentali che vedrà un incremento del 50% rispetto all’attuale. L’innovazione sarà al centro dell’attenzione anche grazie ad un programma di investimento per creare un numero significativo di banchi di ricerca e studio con un sistema di ricircolo di potenza finalizzato a garantire un importante risparmio dei consumi.

Un quartier generale pensato con una visione sostenibile

Proprio la sostenibilità ambientale è stata un elemento saliente nella progettazione dello stabilimento: alle più moderne tecnologie verrà affiancato l’impianto fotovoltaico composto da 3.612 moduli che garantiranno una potenza totale di 1.806 kWp, una produttività stimata di 2.300.000 kWh/anno e di 1.219 t CO2 non emessa per anno, con una Tep (tonnellata equivalente di petrolio) non consumata per anno di 197,7. L’intero stabilimento sarà inoltre isolato termicamente 10 volte in più rispetto all’attuale così da garantire il minor dispendio di energia possibile, coadiuvato dalla presenza del riscaldamento a pavimento.

Centrale nel progettare i nuovi spazi è stato il benessere aziendale delle lavoratrici e dei lavoratori: oltre alla presenza di significative aree verdi, tutti gli spazi collettivi sono stati disegnati proprio con l’obiettivo di favorire il benessere fisico, psicologico e sociale delle persone, in primis l’area mensa, gli spogliatoi e le aree parcheggio. Il nuovo headquarters sarà pronto ad accogliere fin dalla sua inaugurazione circa 300 dipendenti, con l’obiettivo di aumentare questo numero nei prossimi anni con spazi già progettati in questa direzione.

L’ampliamento dell’area produttiva nello stabilimento di Sala Bolognese, rispetto all’attuale di Calderara di Reno, permetterà inoltre, insieme alle attività di R&D, di poter rispondere in modo ancora più efficiente ed efficace alle attività delle filiali estere, tra Europa, Asia, Americhe, Sud Africa, Australia e Nuova Zelanda.

Dalle prese di forza agli altri componenti idraulici

Il nuovo moderno impianto sarà dedicato allo sviluppo e produzione di prese di forza, pompe, distributori e altri componenti Idraulici mentre le attività legate ai cilindri oleodinamici rimarranno nell’attuale sede di Faenza, nella quale sono in corso lavori di ammodernamento ed efficientamento in un’ottica di investimenti a 360° su tutti i segmenti aziendali.

Senza dimenticare il valore delle radici, culturali e professionali, sottolineato dal vice presidente, Paolo Cleopatra, che ci ricorda anche il potenziamento del 50% della fase di sviluppo, resa possibile dalla pianificazione del nuovo HQ.

interpump

La partecipazione del presidente della Regione Bonaccini

«La Regione da sempre è al fianco delle imprese che investono nella qualità dei propri prodotti e servizi, con un occhio particolare alla ricerca e all’innovazione. In questo intervento, inoltre, si aggiunge anche un elemento importante di sostenibilità ambientale ed energetica, una delle priorità fissate dal Patto regionale per il Lavoro e per il Clima, che abbiamo condiviso con tutte le parti sociali e datoriali. Dunque, complimenti per questo traguardo che rappresenta anche un’eccezionale opportunità occupazionale e di indotto per tutto il territorio», ha aggiunto il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che ha partecipato alla posa della prima pietra.

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