Infrastrutture, il MIMS propone altre 44 opere pubbliche da sbloccare. Il rilancio dell’Italia passa anche da qui
Alcuni degli interventi saranno indirizzati sulla SS28 Tangenziale di Mondovì, sulla SS64 Porrettana, sulla SS80 Gran Sasso d’Italia, sulla SS372 Telesina, sulla SS268 del Vesuvio, sulla ‘Aurelia bis’ in Liguria. Corpose le misure anche per le ferrovie e il tpl
L’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, grazie agli ingenti stanziamenti in arrivo da Bruxelles, procede a tappe serrate. In questo senso un altro tassello è stato aggiunto al mosaico delle infrastrutture, che all’interno del PNRR giocano un ruolo fondamentale insieme alla transizione ecologica e alla digitalizzazione: il MIMS ha proposto al Parlamento una seconda lista una seconda lista di 44 opere pubbliche da sbloccare mediante il commissariamento, per un valore di 13,2 miliardi di euro (segue quella già approvato lo scorso aprile tramite decreto). La parola ora toccherà alle Commissioni parlamentari competenti, che dovranno valutare attentamente la proposta del MIMS che, tra le altre cose, prevede anche la nomina di 13 commissari straordinari, tutte figure di corroborata esperienza nel settore.
Lo schema di provvedimento (i cui punti chiavi sono consultabili nelle slide sul sito del MIMS), predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili in attuazione della cosiddetta legge ‘sblocca-cantieri’ del 2019, segue la prima lista di 57 opere commissariate ad aprile scorso per un valore di 83 miliardi di euro e per le quali sono già online i rispettivi cronoprogrammi. Se il Parlamento esprimesse parere favorevole, diventerebbero 101 le opere commissariate, per un valore complessivo di 95,9 miliardi di euro, di cui 28,7 miliardi al Nord (30%), 27,2 miliardi al Centro (28%) e 40 miliardi al Sud (42%).
Infrastrutture, la maggior parte degli interventi della seconda lista hanno rilevanza locale
Dunque, per quanto riguarda la seconda tranche di infrastrutture, sono previsti 18 interventi sulla rete stradale, 15 infrastrutture ferroviarie, 2 opere di trasporto rapido di massa per migliorare la mobilità urbana a Roma e Catania e 9 per presidi di pubblica sicurezza. Si tratta di opere caratterizzate da un elevato grado di complessità progettuale ed esecutiva, unito a criticità rilevate nell’iter amministrativo. La maggior parte degli interventi sono di rilevanza locale o regionale, per cui dovranno essere opportunamente acquisite 15 intese con i Presidenti delle regioni interessate. Per quanto riguarda la ripartizione territoriale delle nuove opere proposte al Parlamento, 15 sono al Nord (per 7,1 miliardi di euro), 16 al Centro (2,4 miliardi di euro) e 13 al Sud (3,7 miliardi di euro).
Ecco alcune delle opere previste. Focus sulla rete stradale e ferroviaria
Le opere stradali proposte per il commissariamento sono finalizzate ad agevolare la connessione con le aree interne del Paese, ad adeguare la viabilità ai mutati fabbisogni di trasporto e ad aumentate la sicurezza delle infrastrutture. Sono previsti, tra gli altri, interventi sulla SS28 Tangenziale di Mondovì, sulla SS64 Porrettana, sulla SS80 Gran Sasso d’Italia, sulla SS372 Telesina, sulla SS268 del Vesuvio, sulla ‘Aurelia bis’ in Liguria. Per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie, alcune opere da commissariare riguardano anche i luoghi interessati dai Giochi Olimpici invernali 2026 di Milano-Cortina. Viene proposto anche l’adeguamento del tracciato per l’adduzione al tunnel ferroviario transfrontaliero del nuovo collegamento Torino-Lione. In sintesi: 15 interventi al Nord (7,1 mld di euro), 16 interventi al Centro (2,4 mld di euro), 13 interventi al Sud (3,7 mld di euro)
“Con questo secondo elenco presentato al Parlamento manteniamo l’impegno di velocizzare la realizzazione di opere attese da anni e di creare un sistema di verifica sullo stato di attuazione tramite la pubblicazione sul sito del Ministero dei relativi cronoprogrammi e degli stati di avanzamento”, ha affermato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. “I Commissari, figure di alta professionalità tecnica e amministrativa e già attive in strutture pubbliche, potranno attivare procedure accelerate e semplificate, anche in deroga al codice degli appalti, ma nel rispetto delle regole a tutela dell’ambiente e del paesaggio.