Le promesse non bastano: verso il fermo dei servizi dell’autotrasporto?
Molte parole, pochi fatti. Aldilà del politichese, nella sostanza è questo l’esito dell’incontro tra associazioni dell’autotrasporto e Governo che si è tenuto lo scorso 27 aprile al Ministero dei Trasporti, all’indomani della proclamazione del fermo dei servizi dell’autotrasporto. I commenti a caldo C’è chi l’ha detto in modo più diplomatico, come il presidente di Fai […]
Molte parole, pochi fatti. Aldilà del politichese, nella sostanza è questo l’esito dell’incontro tra associazioni dell’autotrasporto e Governo che si è tenuto lo scorso 27 aprile al Ministero dei Trasporti, all’indomani della proclamazione del fermo dei servizi dell’autotrasporto.
I commenti a caldo
C’è chi l’ha detto in modo più diplomatico, come il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè: «L’Unatras, di fronte alle comunicazioni del Governo che sembrano verbalmente affrontare tutte le diverse questioni poste dalla categoria ma non forniscono nell’immediato (anche se per modificare disposizioni di legge occorre una legge) atti esecutivi, ha deciso di confrontarsi con gli organismi prima di far conoscere il proprio orientamento».
E chi l’ha detto più chiaro, ovvero il segretario Fiap, Silvio Faggi: «Un successo? Un niente di fatto? Sicuramente qualcosa si è mosso, ma molto poco rispetto ai bisogni del nostro settore». Rimandando a dopo l’esecutivo Unatras del 10 maggio, Faggi dichiara che «in mancanza di novità sostanziali difficilmente si potrà evitare il fermo dei servizi dell’autotrasporto».
C’è però anche chi, la Confartigianato Trasporti del presidente Unatras, Amedeo Genedani, vede il bicchiere mezzo pieno, snocciolando i risultati ottenuti (a parole): «Il Governo si impegna a inserire in sede di conversione del decreto fiscale approvato il 24 aprile un pacchetto di norme su: contrasto alla concorrenza sleale e lotta all’abusivismo sia per il cabotaggio che per l’internazionale, divieto di riposo settimanale in cabina, risorse per la fruibilità delle spese non documentate, normalizzazione dei pesi del trasporto eccezionale. Sono inoltre garantiti i provvedimenti per la decontribuzione in de minimis per il 2016, lo sblocco degli incentivi all’intermodalità marebonus e ferrobonus, la stabilizzazione delle risorse per il triennio 2017-2019».
A leggere l’elenco, il fermo dei servizi dell’autotrasporto sembrerebbe scongiurato. Ma Faggi usa toni ben diversi: «Nessuno può auspicare un fermo, ma riteniamo che la rappresentanza debba assolvere la sua missione con ogni mezzo, c’è in gioco la sopravvivenza delle aziende che vogliono rispettare le regole, cosa che sembra interessare poco al nostro Ministero, viste le risposte che continuano a non arrivare».