Il nuovo Ponte Genova San Giorgio è stato finalmente inaugurato. L’inaugurazione è stata il 3 agosto, alla presenza delle più alte cariche dello Stato e delle autorità locali. La cerimonia, svoltasi sulle carreggiate al centro del nuovo viadotto, ha avuto luogo alle 18.30, sul finire di una giornata piovosa.

La stessa pioggia battente che quasi due anni fa, il 14 agosto 2018, aveva fatto da sfondo alla tragedia del Ponte Morandi. 43 morti, centinaia di sfollati dalle abitazioni limitrofe all’area colpita, una città e una comunità tagliate in due. Danni economici per centinaia di milioni di euro, una portata umana incalcolabile.

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Le frecce tricolori percorrono idealmente la nuova tratta del viadotto, celebrando il giorno dell’inaugurazione

Ponte Genova San Giorgio, la luce rischiara la cerimonia

Ma la pioggia di ieri, dopo una giornata di precipitazioni incessanti, ha lasciato spazio al sole, proprio pochi minuti prima dell’inizio della cerimonia nella Valpolcevera. Un arcobaleno sgargiante, creatosi poco dopo l’apertura del manto nuvoloso, ha accolto l’arrivo delle cariche istituzionali, disposte a scacchiera, in osserva rigorosa delle misure di distanziamento sociale.

Erano presenti:

  • il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
  • La Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati
  • Il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico
  • Il Premier Giuseppe Conte
  • Il sindaco di Genova e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci
  • Il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti
  • Il progettista Renzo Piano
  • La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli
  • Il cardinale Angelo Bagnasco
  • L’arcivescovo di Genova Marco Tasca

Sullo sfondo, gli enormi tricolori e le bandiere crociate di Genova. Questi,  insieme al traffico placido dell’A7 di auto e camion – quasi un miraggio dopo due durissimi mesi di problemi alla viabilità ligure – hanno fatto da cornice all’inaugurazione.

La cerimonia è iniziata con la lettura dei nomi delle 43 vittime, seguita dalle note di “Silenzio”, il componimento per tromba tradizionalmente dedicato ai caduti.

Marco Bucci, il primo a prendere parola, non ha esitato a ribadire che tragedie di questo tipo non dovranno accadere mai più. Ha espresso subito forte vicinanza ai parenti delle vittime e ringraziato tutte le maestranze, più di 1000, di Fincantieri e da Webuild (ex Salini Impregilo) unite nel consorzio PerGenova.

Gli operai, i tecnici, gli ingegneri hanno lavorato incessantemente, 24 ore al giorno su più turnazioni, per ottenere questo straordinario risultato ingegneristico.

Ecco alcune parole di Bucci.

“Genova ha oggi costruito un modello di successo. Genova e questo cantiere lanciano un messaggio di fiducia e di speranza per il futuro. Abbiamo fatto di Genova un modello per l’Italia, noi vogliamo che l’Italia diventi un modello per l’Europa e per il mondo”.

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Giovanni Toti, Giuseppe Conte e Marco Bucci tagliano il nastro per l’inaugurazione del Ponte San Giorgio

Toti: “Mai più” e “Sempre così”. Un sacrificio che non deve essere vano

Di seguito, le dichiarazioni del governatore Toti.

“Forse è simbolico che la mattina di due anni fa piovesse a dirotto e oggi qui è apparso davanti a noi uno splendido arcobaleno. Dimostra come questa giornata si appoggi perfettamente su due frasi. La prima è “mai più”. La seconda è “sempre così”.

Mai più perché qui davanti alle più alte cariche istituzionali dico che mai più dei nostri concittadini devono morire perché si sbriciola un ponte. Questo non deve accadere mai più. Poi la giustizia, che  è connaturata alla verità, la stiamo aspettando e siamo certi che arriverà.

Questo sacrificio non deve essere stato vano. E allora bisogna fare in modo che tutte le nostre opere pubbliche possano essere fatte con questi tempi e deve essere un impegno che lega tutti noi oggi qui su questo ponte”.

Il nuovo Ponte San Giorgio, che finalmente riunisce i due versanti della Valpolcevera per Renzo Piano, “è un ponte di luce. Da qui chi viene dal Nord vede la luce che arriva dal mare”.

L’architetto ha poi ricordato il poeta Giorgio Caproni che ha definito in passato ‘Genova di ferro e di vento’.

Ecco le sue parole.

“Vorrei che questo ponte venisse visto così, forgiato nel vento. Qui ci siamo smarriti e qui ci ritroviamo per ringraziare chi ha costruito il ponte con rapidità. Mi auguro che il ponte sia amato. Essere amati nella tragedia non è facile, ma credo che sarà amato perché è semplice e forte come Genova”.

La luce dei lampioni – che saranno 43, come le vittime, e saranno disposti su tutta la lunghezza delle carreggiate – illuminerà la strada di coloro che percorreranno il nuovo snodo.

La ministra Paola De Micheli e il premier Giuseppe Conte dopo l’arrivo alla cerimonia

Conte, le sinergie delle istituzioni un modello per la ripartenza

Anche il premier Conte non ha mancato di esprimere la propria vicinanza ai parenti delle vittime senza dimenticare, poi, di elogiare la forza e la tenacia delle maestranze impiegate per la ricostruzione.

“Il ponte che oggi inauguriamo è figlio di questa forza d’animo, della volontà di ricomporre ciò che è stato spezzato, ma anche delle competenze e dei talenti. Genova deve ripartire. E lo fa da qui. È anche frutto, questo ponte, di una virtuosa collaborazione tra politica, amministrazione, impresa e lavoro. Lo Stato infatti ci insegna con questa realizzazione che riesce a mostrare il suo volto migliore quando i suoi diversi livelli di governo, le sue articolazioni istituzionali, le risorse agiscono tutte in sinergia, con spirito collaborativo, nel perseguire dell’interesse comune”.

Conte è poi tornato sulla questione della concessione ad Atlantia di Autostrade per l’Italia, un accordo riformulato dopo anni di asprissime polemiche. Il premier ha ribadito che “il Governo ha ritenuto doveroso condurre il complesso procedimento di contestazione degli inadempimenti che hanno causato il crollo del ponte”.

Un procedimento che, proprio di recente, “si è concluso con l’accordo di ridefinire i termini della convenzione, di riportare in equilibrio giuridico ed economico l’originario rapporto concessorio, con la possibilità quindi di garantire in modo più efficace gli investimenti in manutenzione ordinaria e straordinaria, garantire maggiore sicurezza a tutti i cittadini”.

Fotogramma della cerimonia

I numeri del nuovo ponte Genova. I danni al tessuto economico

Il nuovo ponte di Genova, costato 202 milioni di euro, sarà lungo 1067 metri e alto 45. Per costruire la struttura, composta da 18 pile collegate tra loro dalle campate, sono serviti 67.000 metri cubi di calcestruzzo e 17.400 t0nnellate di acciaio. Questi i numeri impressionanti del nuovo ponte a cui hanno lavorato centinaia di operai in 20 cantieri aperti in contemporanea, con 6 turni di lavoro differenti. Che le sinergie delle maestranze abbiano collimato alla perfezione è evidente anche da un altro dato: non c’è stato nessun incidente sul lavoro durante la realizzazione dell’imponente progetto. L’apertura per il transito dei primi veicoli è prevista per domani, 5 agosto.

Ora, con il nuovo ponte sul Polcevera, la speranza è quella di una ripartenza che porti benefici e ossigeno a tutto il tessuto economico che ha sofferto moltissimo negli ultimi due anni. Sofferenze a cui si sono aggiunti gli effetti nefasti del lockdown per Covid-19. Stando ai dati rilasciati dal Sole 24 Ore, sarebbero 134 le imprese ad aver chiuso gli impianti negli ultimi 20 mesi. Il saldo negativo per le piccole imprese genovesi è sceso a quota – 232. L’autotrasporto ha subito danni, per il solo “effetto Morandi”, per 420 milioni di euro. Cifre destinate a salire.

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