Un’altro nulla di fatto, preoccupante in questi giorni convulsi, con il quadro dell’emergenza sanitaria (e, ormai, anche economica) in continua evoluzione. L’incontro di lunedì 2 marzo indetto per affrontare le tematiche del mondo dei trasporti legate all’emergenza Coronavirus e svoltosi presso la sede ministeriale di Porta Pia tra la ministra Paola De Micheli e i rappresentanti delle principali associazioni di categoria, nell’immediato non ha prodotto nessun risultato concreto. Dopo tre ore di faccia a faccia serrato, la De Micheli ha proposto alle associazioni di stilare una serie di richieste ragionate da presentare al ministero. Quindi la situazione del settore, complicatissima, è ancora confusa.

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Per Confetra serve una task force permanente

Da Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, arrivano parole dure sull’incontro di lunedì : “Abbiamo rappresentato alla Ministra il totale caos nel quale sta vivendo il nostro Settore” – ha esordito Guido Nicolini, Presidente di Confetra, poco dopo l’incontro. “Il personale Usmaf presso Porti ed Aeroporti è praticamente dimezzato, essendo stati funzionari e medici distaccati ai controlli su passeggeri ed equipaggi. La merce in giacenza presso gli hub sta assumendo dimensioni da collasso operativo, con centinaia di migliaia di pratiche in giacenza. L’incertezza regna sovrana: dai dispositivi di sicurezza obbligatori per i lavoratori (in particolare a quelli dei magazzini e all’autotrasporto) alle minacciate Ordinanze di singole Regioni volte ad interdire al traffico veicolare merci pezzi di territorio, ove mai i vettori abbiano transitato in Zona Rossa. Una follia – ha poi concluso. “Oggi sono state soppresse ben 11 coppie di treni. Siamo il Settore che, almeno nell’immediato, più sta subendo i contraccolpi dell’emergenza Coronavirus. Questo incontro deve trasformarsi in una Task Force permanente di reciproco ascolto e coordinamento strutturato, non serve e non basta una episodica riunione”.

Il crollo dei volumi, ormai inevitabile potrebbe portare ad una fase recessiva che rischia di aprirsi nei prossimi mesi, e che viene quotata dagli analisti trai 15 ed i 25 mld di euro di PIL. Un colpo che potrebbe far vacillare non solo i trasporti e la logistica, ma l’intero Sistema Paese di cui il nostro settore è la spina dorsale.

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Contrasaporti-Confcommercio e Confartigianato, l’emergenza richiede compattezza

Invece tra le proposte di Conftrasporti-Confcommercio, fatte pervenire dal segretario Andrea Manfron, si trovano le necessità di

  1. individuare delle procedure chiare ed omogenee a livello territoriale, così che si possano tra l’altro superare le criticità riscontrate dagli autisti nelle attività di carico e scarico rispetto a richieste differenziate ed “anomale” da parte dei committenti;
  2. contrastare i crescenti divieti degli Stati esteri alla circolazione di cittadini/merci italiane;
  3. emanare in tempi brevi i decreti attuativi per la fruizione immediata dei fondi destinati agli investimenti dell’autotrasporto e la dilazione di almeno quattro mesi dei termini previsti per il perfezionamento delle domande di finanziamento già avviate ai sensi delle vigenti disposizioni in tema di superammortamento, di fronte alle difficoltà di approvvigionamento di parti e componenti;
  4. posticipare con la massima urgenza la scadenza dei titoli di abilitazione professionale (CQC in primis);
  5. valutare in anticipo possibili azioni volte a limitare possibili criticità sulla filiera per l’approvvigionamento dell’LNG, fortemente dipendente dalla Francia e dalla Spagna.

Confartigianato, dal canto suo, come si legge in una nota rilasciata dall’associazione “ha posto l’accento sulla necessità che, oltre agli interventi per la tutela dei dipendenti quali la cassa integrazione in deroga per le piccole imprese, si faccia fronte con misure specifiche alle scadenze degli imprenditori mantenendo loro la liquidità nei prossimi fondamentali mesi.

Emergenza Coronavirus, la situazione attuale

Inoltre ieri sera la ministra e il commissario straordinario Angelo Borrelli hanno deciso di convocare questa mattina, mercoledì 4 marzo, alle ore 11.30, presso la sede della Protezione civile, un tavolo tecnico con le associazioni di categoria finalizzato, da quanto si apprende dalla nota ad “affrontare le questioni legate alle procedure tecnico-sanitarie e organizzative, eventualmente anche da sottoporre al comitato tecnico scientifico della Protezione civile e al ministero della Salute per l’adozione di linee guida”. La scelta di convocare il tavolo arriva alla fine di una giornata complicata, con i dati dell’ultimo bollettino – emanato quotidianamente alle 18 dalle autorità competenti per aggiornare la popolazione sulla situazione Coronavirus – che ancora, purtroppo, non constatano un rallentamento dell’epidemia ma, anzi, aprono ad ulteriori scenari contenitivi per limitare le possibilità di contagio. Attualmente sul tavolo ci sono sia la proposta di chiudere tutte le scuole d’Italia per altri quindici giorni e la possibilità di estendere la zona rossa anche ad alcune località della bergamasca, una delle zone più colpite.

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