Il calo del mercato dei veicoli commerciali, già evidenziato a gennaio, sta accelerando in maniera preoccupante, in un momento in cui ancora non si vedono pienamente gli effetti dello tsunami coronavirus sull’economia che, come abbiamo già avuto modo di ribadire, nei prossimi mesi saranno pesantissimi in tutto il mondo. Nella nota rilasciata da UNRAE (l’Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri) si apprende che a febbraio 2020 le stime dei veicoli commerciali immatricolati con ptt fino a 3,5 tonnellate sono 14.517, con una perdita del 4,9% a fronte delle 15.262 unità di febbraio 2019.

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Misure urgenti per i veicoli commerciali, un settore in grande crisi

UNRAE richiede misure urgenti a sostegno di tutta la filiera automotive, una delle più colpite dall’emergenza coronavirus e dai successivi Dpcm con cui l’Italia è stata resa “zona protetta”. Inevitabile il crollo dei trasporti, sia pubblici che privati. Sono proprio questi ultimi, di cui molti con un parco mezzi che rientra nel range sotto le 3,5 t, ad avere subito il contraccolpo più duro dal coronavirus, con la chiusura di tutte le attività commerciali ritenute non  indispensabili: se i negozi restano chiusi non c’è nessuna esigenza di trasporto.

“Il dato di febbraio testimonia un mercato dei veicoli commerciali già in calo per la stagnazione dell’economia Italiana – esordisce Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE – ma su questo si innesta il dramma sanitario del coronavirus, un nuovo “Cigno Nero” per l’economia globale, che certamente nel nostro Paese innescherà una recessione, con il rischio che questa risulti grave e non breve”.

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La struttura del mercato tra gennaio e febbraio 2020. Minimo storico per CO2

Nella nota si apprende che “Da un’analisi della struttura di mercato di gennaio 2020 (con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione), con un mercato degli autocarri in territorio negativo (-2,2%), i privati e le società archiviano un segno meno, a fronte di un modesto recupero del noleggio. Il sostenuto calo delle autoimmatricolazioni (-48,7%) si combina al -2,0% delle altre società, con l’insieme delle società che registrano quindi la peggiore performance tra i canali, -5,7%, con una quota di mercato al 48,7%. Con 3.058 unità e una flessione del 3,4%, invece, i privati vedono la propria quota stabile al 23,3% (contro il 23,4% dello stesso mese dell’anno scorso)”.

“Certamente, la gravità della caduta del mercato, che potrebbe superare un quarto delle vendite – ha poi concluso Crisci – dipenderà anche dalle specifiche misure a sostegno del comparto dei veicoli commerciali che il governo metterà in campo sul lato della domanda, quali incentivi alla rottamazione dei veicoli più vecchi per sostituirli con nuovi, aumento dello stanziamento per bonus all’acquisto di veicoli a ridotte emissioni, incremento dell’aliquota del credito d’imposta o ripristino del superammortamento e rilancio massiccio dei bandi pubblici. Il risultato sarebbe duplice, contribuendo non solo allo svecchiamento di un parco circolante vetusto e pericoloso per salute e sicurezza dei cittadini, ma anche e soprattutto a tenere in vita, in una fase storica gravissima, una filiera che oggi impiega 160.000 persone, fattura 53 miliardi di Euro l’anno e fornisce un contributo insostituibile alle casse dell’Erario”.

Da notare anche la diminuzione delle emissioni medie di CO2 dei veicoli con ptt fino a 3,5t, pari a Gennaio a 157,2 g/km, in flessione dello 0,7% rispetto ai 158,3 di gennaio 2019. Diminuzioni che, in seguito alle misure del Dpcm #IoRestoACasa e con milioni di persone a casa per evitare la diffusione del contagio, aumenteranno vertiginosamente per tutto il mese di marzo 2020 arrivando a toccare probabilmente il minimo storico mai registrato in Italia.

 

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